ATTO DI INDIRIZZO SULLA DISMISSIONE DI LIVORNO PORTO 2000 E SULLA QUESTIONE ALP PRESENTATA DAI CONSIGLIERI RASPANTI E BRUCIATI (BUONGIORNO LIVORNO)
Il Consiglio Comunale,
tenuto conto
che il presente documento costituisce un atto di indirizzo redatto dopo attenta consultazione della normativa vigente;
ritenendo
che gli argomenti al centro dei prossimi Comitati Portuali costituiscano materia di assoluta rilevanza per la cittadinanza;
che il Sindaco all’interno del Comitato Portuale debba agire da garante dell’interesse pubblico della comunità che lo ha espresso;
che il futuro economico del nostro territorio non sia in alcun modo separabile dal futuro delle condizioni in cui sono chiamati ad operare i lavoratori e le lavoratrici;
che la Livorno Porto 2000 costituisca un asset strategico per lo sviluppo di un comparto fondamentale per Livorno, e che la sua valutazione da parte di KPMG abbia risentito dell’attuale situazione di stallo dei principali strumenti urbanistici e della mancata revisione delle concessioni, oltreché dell’assenza, nel territorio cittadino, di una rete di servizi capace di sostenerne l’attività e di una logica di sistema;
che l’attività di Alp e dei suoi dipendenti debba essere salvaguardata nell’interesse dell’efficienza e dell’operatività del Porto;
che l’Ordinanza 9 del 29 aprile 2014 impone alle imprese che svolgono operazioni portuali ai sensi dell’art. 16 della L. 84/94 o concessionarie ai sensi dell’art. 18 della medesima legge un rendiconto quotidiano all’AP dell’organizzazione dei turni di lavoro e del personale ivi impiegato prima del loro avvio;
che la stessa ordinanza viene disattesa da molte imprese e che è recentemente stato presentato un esposto all’Ispettorato del Lavoro relativo a imprese art. 16 e art. 18 inadempienti al CCNL dei lavoratori del porto, e in particolare al mancato rispetto dell’ art. 8 relativo al Lavoro supplementare e straordinario, e che questo comporti uno svantaggio per i lavoratori Alp e leda il diritto alla sicurezza e all’incolumità dei dipendenti delle imprese stesse;
impegna il Sindaco
a proporsi come garante, nel processo di dismissione delle quote attualmente detenute da AP, dell’interesse pubblico, affinché si opti per la soluzione che massimizzi il guadagno del territorio, evitando che la Porto 2000 cada in mano a monopolisti con solidi interessi in altri scali;
a riconoscere come priorità nel processo di dismissione la tutela delle condizioni di lavoro del personale attualmente impiegato nella società;
a prendere in considerazione l’opportunità di chiedere una nuova valutazione della società contestualmente accelerando sull’approvazione dei principali strumenti urbanistici relativi all’area portuale e su una revisione delle concessioni scadute con misure che colmino il ritardo infrastrutturale del nostro scalo;
a chiedere la convocazione di un Tavolo del Lavoro Portuale per prendere innanzitutto atto della crisi di Alp nella sua dimensione reale, per stimolare l’applicazione dell’Ordinanza 9 del 29 aprile 2014 in materia di controlli e per valutare se esistono le condizioni per l’applicazione delle misure di emergenza disponibili a norma di legge (comma 15bis dell’art. 17 della L. 84/94) a soldo occupazionale non negativo;
a rivedere l’Ordinanza 40 del 15 dicembre 2001 successivamente modificata e relativa ai servizi portuali per valutare l’opportunità di un ampliamento del campo di azione di Alp;
a stimolare nel Comitato Portuale l’ingresso di tutte le ventuno imprese portuali all’interno della compagine sociale di Alp a riconoscimento del valore dell’agenzia per l’operatività e l’efficienza dello scalo labronico.
Livorno, 11 luglio 2014
Andrea Raspanti______________________
Marco Bruciati ______________________