LISTE D’ATTESA RECORD NELLA SANITA’ LIVORNESE


La situazione complessiva delle liste di attesa desta sempre più preoccupazioni, come confermano gli ultimi dati evidenziati anche dai media locali: tempi negativi da record che coinvolgono l’intera ASL 6 e, in particolare, la sanità livornese.

Pensiamo ai 348 giorni (in media) di attesa per una mammografia a Livorno, rispetto al tempo massimo di 60 giorni previsto dalla Regione Toscana; oppure ai 337 giorni per una ecografia cutanea e ai 303 giorni per un’ecografia alla mammella, quando in entrambi i casi la Regione Toscana prevederebbe al massimo 30 giorni di attesa, e così via per tanti altri casi ancora: ecoaddome, risonanza al cervello, ecc..
Restiamo d’altronde stupiti dalla “condanna” di questa situazione espressa solo poche settimane fa dal Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi: da cosa è dettata infatti questa tardiva “presa d’atto”, visto che l’emergenza delle liste d’attesa è ormai cronica da tempo?
Non è forse lui stesso il principale artefice delle strategie sanitarie toscane dell’ultimo decennio, basate quasi esclusivamente su massicci investimenti in nuovi ospedali, con strumenti discutibili come il Project Financing?

 

Inoltre, per quanto riguarda Livorno, non è stato Rossi a favorire l’insediamento di direttori generali che hanno privato l’Asl 6 delle specialistiche, come per esempio chirurgia pediatrica, e ridotto anche le attività di base, favorendo la migrazione dei pazienti verso Pisa o addirittura altre regioni?

Le scelte gestionali dell’Asl 6 hanno anche ridotto il numero di posti letto a 2,19 ogni mille abitanti –
il parametro più basso in assoluto tra tutte le Asl di area vasta – e non hanno favorito presidi territoriali finalizzati ad impedire l’intasamento del pronto soccorso.

La direzione aziendale ha infine sviluppato politiche restrittive basate sulla riduzione del personale e ed altre risorse, mantenendo però invariate le spese che, secondo le previsioni di legge, ammontano ad oltre sei milioni di euro all’anno: spese necessarie per l’abbattimento del disavanzo di bilancio. Inevitabili quindi le ricadute negative sulle condizioni di lavoro degli operatori e sui servizi ai cittadini.

Le nuove risorse annunciate dal direttore Porfido ben difficilmente riusciranno a colmare tutte queste lacune e deficienze.

Sarebbe davvero interessante se qualcuno dei sostenitori del nuovo ospedale a Montenero fosse in grado di dimostrare – in modo credibile e plausibile – come questi problemi siano legati alla vetustà del nostro attuale presidio ospedaliero, anzichè alle strategie sanitarie sopra descritte, che da troppo tempo caratterizzano la nostra regione ed in particolare l’ASL 6 di Livorno.
Concludiamo dicendo che Buongiorno Livorno chiederà che sia fatta al più presto chiarezza sulla questione delle liste d’attesa, e si attiverà attraverso il Consiglio Comunale per richiedere al direttore generale della ASL 6 di riferire in merito.

 

Livorno, 28 luglio 2014 Stefano Romboli – presidente Buongiorno Livorno