Sant’Anna, 70 anni fa. Un eccidio, una strage, una giornata di sangue e di crudeltà inaudita. Una delle tante, in quel terribile anno italiano. Spesso si usano parole come ‘la ferocia nazista’, ‘la barbarie delle SS’. Ma non basta. Non basta nemmeno, per capire, allargare lo sguardo, per scorgere, accanto ai soldati tedeschi, anche i fascisti, i repubblichini, quelli della zona, che aiutarono gli alleati a trovare la strada. E, lo sappiamo, c’erano. Ma non basta, perché il male, purtroppo, è banale, e si annida nelle vite di uomini banali.
È troppo facile identificare i nazisti come il male assoluto, e come tale irripetibile. Nei film americani sembra che le SS fossero formate da esseri diabolici, che, per puro caso, si trovarono a vivere nella Germania degli anni ’30. Caso unico nella storia. Ferocia, appunto, cattiveria gratuita di uomini abituati ad uccidere. Guidati, come molti dicono, da un pazzo, di nome Hitler. Se così fosse non avremmo niente da temere: ciò che è successo non succederà di nuovo. Mai nella storia nascerà di nuovo un uomo tanto folle e tanto crudele, e al contempo capace di affascinare le folle, dotato di un carisma malefico. Purtroppo però, la realtà è ben diversa. Quello che è successo può succedere di nuovo. Di più. È successo e sta succedendo, anche oggi, mentre scrivo, in forme diverse, ma con la stessa bestialità da ‘Signore delle mosche’, che in certe circostanze emerge nell’essere umano. È facile inventare un nemico. Spesso perché serve un capro espiatorio, o una scusa per mandare uomini al macello. Spesso per il maledettovilesporcodenaro. Per questo vogliamo ricordare le vittime di Sant’Anna. Perché la loro memoria non muoia, e si trasformi in una precisa coscienza, nei vivi: abbiamo il dovere di difendere la democrazia. Abbiamo il dovere di vigilare, sempre, per evitare che un fascismo possa di nuovo germogliare, con chissà quale altro nome. E di lottare, per quanto possibile, contro i fascismi che ancora esistono.
Con un pensiero speciale per due persone speciali: il Sig. Ennio Mancini e Il Sig. Enrico Pieri. Ogni giorno regalano le loro parole, pesanti ma piene di speranza, a tanti studenti, a tanti insegnanti. Grazie per la vostra memoria, per il vostro dolore e per la vostra forza nel tentare di lasciare il mondo un po’ migliore di come l’avete trovato.
Giovanna Cepparello, Buongiorno Livorno
[Immagine di HpSchaefer Hans Peter Schaefer http://www.reserv-a-rt.de – Eigene Fotografie/own photography. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons.]