Eravamo a conoscenza della volontà da parte della Diocesi di Livorno di “sfrattare” l’Associazione don Nesi/Corea attraverso il percorso giudiziario attivato dalla prima e dell’impegno di quest’ultima di trovare una sede alternativa, soluzione trovata grazie all’aggiudicazione di alcuni locali presso le ex scuole Pistelli dopo l’esito del relativo bando comunale di assegnazione.
Apprendiamo però con stupore e con viva preoccupazione la volontà da parte della Diocesi di ottenere, tramite richiesta al giudice, la cifra di € 55.000 quale indennità di occupazione.
Non vogliamo entrare nel merito della vicenda e del motivo per cui sia mancata la volontà di arrivare ad una soluzione senza passare dalle vie legali, ma ci pare sorprendente che la Diocesi dichiari di voler realizzare un centro di rieducazione per i disabili attraverso questa forma di finanziamento. E’ chiaro che una cifra così rilevante rischia di mettere in crisi l’Associazione don Nesi/Corea (già pesantemente colpita dal forzato trasloco) – al punto tale da mettere fortemente in dubbio la sopravvivenza – e non si capisce come si possa sostenere un nuovo progetto pur meritevole e rivolto a svantaggiati vincolandolo a soldi sottratti a chi, dal 2003, fa opera ed impegno di volontariato sul territorio, basandosi sulle proprie forze e sull’autofinanziamento.
Fra l’altro risulta che nello stesso ex Villaggio Scolastico esistano strutture vuote ed inutilizzate di proprietà della Diocesi.
Piena solidarietà all’Associazione don Nesi/Corea – associazione di volontariato senza fini di lucro – che quotidianamente promuove e realizza progetti e servizi socio educativi-culturali gratuiti e che è legata al nome di don Alfredo Nesi, una delle eccellenze della storia livornese e al quale l’associazione si collega direttamente.
Ricordiamo l’impegno in particolare per arginare il fenomeno della dispersione scolastica – molto elevato in un quartiere come Corea – ed in generale per i minori e le numerose attività di socializzazione, aggregazione e crescita come il cinema, la presentazione di libri, la banda musicale ecc. Tutti servizi ed attività destinate principalmente ad un quartiere periferico che presenta diversi situazioni sociali di disagio e che da diversi anni è pesantemente condizionato da una riqualificazione ancora lontana dall’essere conclusa.
Confidiamo che il Vescovo Simone Giusti possa fare un passo indietro nella richiesta economica e chiediamo alle Istituzioni Comunali di sostenere l’Associazione don Nesi/Corea, considerandola per quella che è, un patrimonio dell’intera città ed un punto di riferimento per chi crede in progetti e percorsi partecipati dal basso.
Gruppo consiliare di Buongiorno Livorno