© Mumia Abu-Jamal, 18 agosto 2014 (http://www.iacenter.org/racism/furguson082314/)
Ancora una volta un giovane nero è stato ucciso da un poliziotto.
E mentre la dinamica dell’accaduto resta per il momento poco chiara è chiaro invece che un poliziotto ha sparato otto volte a Michael Brown, diciott’anni.
Secondo almeno un testimone oculare Brown è stato colpito mentre era con le mani in alto.
Chi conosce la storia degli Stati Uniti d’America non ci troverà nulla di strano.
È il risultato di una funzione sistematica della polizia in tutto il Paese: reprimere, individuare e controllare la popolazione nera della nazione, e farne il proprio bersaglio.
È una cosa che va avanti da generazioni.
Continueremo a vedere voci esasperate fare appelli a mantenere la calma, mentre nei cuori del popolo nero, in risposta a trattamenti indegni, l’indignazione sale. Appelli alla calma che mai diventano richieste di vera giustizia, perché la giustizia è uguaglianza; e chi mai osa chiedere che i poliziotti siano trattati come la gente che loro stessi opprimono?
Chi fa queste richieste non ha alcuna influenza sugli apparati repressivi, né ne ha alcuna figura politica, in America. Sono state comprate, o corrotte, o entrambe le cose.
Ascoltate le voci dei politici ‘neri’.
E ascoltate le voci dei politici bianchi.
Ascoltate il silenzio assordante.
Nelle periferie di St. Louis, Missouri – e in ogni zona abitata dalla comunità nera in America – c’è bisogno di collettivi rivoluzionari neri, indipendenti e indisponibili a compromessi, decisi a proteggere le vite e il benessere della popolazione nera – punto.
Le strutture politiche esistenti – mute di fronte a queste atrocità – hanno mancato di farlo e non possono essere in grado di tutelare i nostri interessi.
È tempo di imparare la lezione e di costruire i nostri bisogni a venire.
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Mumia Abu-Jamal è detenuto, dal 1982, in un carcere della Pennsylvania, dove sconta una condanna all’ergastolo senza alcun beneficio condizionale; è autore, tra l’altro, di One Move: messaggi dal carcere, traduzione di Elio Di Piazza, Edizioni della Battaglia, Palermo 1995; L’America dal braccio della morte; antologia 1989/1995 di articoli scritti dal famoso radiocronista afroamericano, a cura di Edgardo Pellegrini, I libri dell’altritalia, Roma 1995; Death Blossoms, riflessioni di un prigioniero di coscienza, traduzione di Maria Giuliano, Edizioni della Battaglia, Palermo 1999.
Tra le edizioni pubblicate negli USA ricordiamo Live from death row, introduction by John Edgar Wideman, Bard/Avon, New York 1996; Jailhouse Lawyers: Prisoners Defending Prisoners v. the U.S.A., City Lights, San Francisco (Ca) 2009, e (uscita prevista nel 2015, sempre per City Lights) Writings on the Wall: Selected Prison Writings of Mumia Abu-Jamal, a cura di Johanna Fernandez.
Nessuna edizione dei libri di Mumia Abu-Jamal è presente nelle biblioteche pubbliche di Livorno.
Traduzione di Fiamma Lolli e revisione di Francesca Morucci per lo staff di traduzioni di Buongiorno Livorno – licenza CC BY-NC-ND 4.0