Approvato il registro delle unioni civili


Il 13 ottobre 2014 Livorno si è finalmente dotata – con trenta voti a favore su 31 consigliere e consiglieri e nessuna astensione – del registro delle Unioni Civili. Alcune obiezioni hanno fatto da contrappunto al percorso che ha portato all’approvazione; su tutte quella che un tale provvedimento metta a rischio la “famiglia naturale”. Ma la “famiglia naturale” non esiste: ha a che vedere con la cultura, non con la natura. Si tratta di un’istituzione sociale, in cui sostenersi per amore e con amore, e che troppo spesso ciò non avvenga nulla ha a che vedere con la possibilità, a Livorno come in molte (pur se ancora troppo poche) altre città d’Italia, che a formarla siano due persone dello stesso sesso. Darle vita vuol dire appunto darle vita: condividere con l’altra o con l’altro doveri e diritti, mettere in comune il bene che ci si vuole, potersi assistere quando e se la malattia colpisca, dirsi “ti amerò anche quando non ci sarò più” sapendo che i beni materiali acquisiti da chi la compone andranno a chi resterà. A chi ha obiettato, talvolta in modi e forme plateali, che è “famiglia naturale” quella in cui si possono mettere al mondo figli, l’istituzione del registro ha risposto che no, la sua funzione è quella di sostentarli e educarli, giacché per metterli al mondo – fenomeno, questo sì, naturale – non è necessaria alcuna delle tante forme assunte dalla “famiglia” nelle diverse culture che il genere umano ha sviluppato nel corso dei secoli. Ridurla a puro consesso procreativo sarebbe non tanto riduttivo e offensivo e in definitiva sbagliato quanto, molto più semplicemente, falso.
È famiglia anche solo una coppia che conviva – che condivida la vita, il pane quotidiano, l’allegria e il lavoro, la fatica e il tempo, lo spazio e le tasse da pagare, i progetti e la rete di relazioni. Costruire cittadinanza vuole dire anche questo, riconoscere, sia pure ancora solo simbolicamente, l’esistenza di legami significativi tra persone e dar loro, qualora lo richiedano, lo status di nucleo familiare.
Dal 13 ottobre 2014 Livorno è un po’ più avanti sulla strada di più diritti per tutti, che in quanto tali non solo non ledono quelli di alcuni né vanno a scapito di quelli di altri ma anzi ne moltiplicano le potenzialità.
Su questa strada non siamo soli, da questa strada non torneremo indietro.

Direttivo Buongiorno Livorno