BuongiornoLivorno esprime pieno e sentito sostegno alla manifestazione “Save Kobane” che si celebrerà il prossimo sabato 1° novembre a Firenze, con ritrovo alla stazione di Livorno alle 12,30 ed in contemporanea in tutte le città del mondo, per solidarizzare con la resistenza del popolo curdo che si oppone all’assedio delle bande dell’ISIS.
A Kobane, nella regione della Rojava – Kurdistan occidentale – in pieno medio oriente, i curdi dal 2013 hanno avviato un esperimento di nuova convivenza civile basato sull’uguaglianza ed il rispetto tra popoli, religioni e culture diverse, tra uomini e donne, tra uomo e ambiente naturale.
Per questo a Kobane, prima dell’assedio, vivevano in pace ed organizzati in forme comunitarie di gestione dei terreni agricoli, curdi, arabi, musulmani, cristiani, yezidi e vi era una piena parità di genere tra uomini e donne.
E proprio per questo la battaglia di Kobane rappresenta, oggi, il simbolo della lotta tra libertà e oppressione, democrazia e teocrazia, parità di genere e società ultra patriarcale, civiltà del diritto e barbarie. Basta leggere alcune parti della“Carta della Rojava”, il documento che disciplina questo nuovo modello di società improntato sull’accoglienza e la tolleranza, sottoscritto a settembre 2013, per comprendere l’alto valore politico di questa nuova resistenza:
Noi popoli che viviamo nelle regioni autonome democratiche di Afrin, Cizre e Kobane, una confederazione di curdi, arabi, assiri, caldei, turcomanni, armeni e ceceni, liberamente e solennemente proclamiamo e adottiamo questa Carta. Con l’intento di perseguire libertà, giustizia, dignità e democrazia, nel rispetto del principio di uguaglianza e nella ricerca di un equilibrio ecologico, la Carta proclama un nuovo contratto sociale, basato sulla reciproca comprensione e la pacifica convivenza fra tutti gli strati della società, nel rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, riaffermando il principio di autodeterminazione dei popoli. Noi, popoli delle regioni autonome ci uniamo attraverso la Carta in uno spirito di riconciliazione, pluralismo e partecipazione democratica, per garantire a tutti di esercitare la propria libertà di espressione. Costruendo una società libera dall’autoritarismo, dal militarismo, dal centralismo e dall’intervento delle autorità religiose nella vita pubblica, la Carta riconosce l’integrità territoriale della Siria con l’auspicio di mantenere la pace al suo interno e a livello internazionale. Con questa Carta, si proclama un sistema politico e un’amministrazione civile fondata su un contratto sociale che possa riconciliare il ricco mosaico di popoli della Siria attraverso una fase di transizione che consenta di uscire da dittatura, guerra civile e distruzione, verso una nuova società democratica in cui siano protette la convivenza e la giustizia sociale. La Carta adotta la Dichiarazione universale dei diritti umani, il Patto internazionale sui diritti civili e politici, il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, così come tutte le altre convenzioni internazionali sui diritti umani.
Buongiorno Livorno pertanto proporrà all’amministrazione comunale di prendere in considerazione, dopo aver già lanciato e sostenuto un percorso analogo su Gaza, l’ipotesi di stringere un gemellaggio con la città di Kobane. Tale atto, che al momento avrebbe soltanto un valore simbolico, rappresenterebbe tuttavia un gesto di solidarietà politica e vicinanza umana, che crediamo sentito da parte di tutti i cittadini livornesi.
Direttivo di Buongiorno Livorno