Sabato 14 Febbraio scorso al caffè letterario Le Murate a Firenze il nostro Capogruppo in Consiglio Comunale Andrea Raspanti, insieme ad altri amici ed amiche di altre realtà “civiche” toscane come Dusca Bartoli, Maurizio Quercioli, Beatrice Corsi, Maurizio Ribechini e Giuseppe Pellegrini Masini, con le quali da mesi è stato delinato un percorso comune di crescita e confronto, hanno lanciano durante Conferenza Stampa un importante appuntamento per costituire una nuova concreta alternativa politica per la Regione Toscana.
Domenica 1° Marzo, ore 10.00, Cinema Teatro 4Mori, Livorno: Buongiorno Toscana!
#latoscanachevogliamo
Esiste oggi un sentimento largamente maggioritario di insoddisfazione per le politiche che centrosinistra e centrodestra, con poche differenze e spesso di comune accordo, stanno portando avanti nel nostro Paese e anche in Toscana.
Esiste un consenso diffuso intorno all’idea che il modello politico ed economico che ci ha condotto al fondo della crisi sia ormai insostenibile e sia possibile, attraverso un altro modo di fare politica, realizzare un cambiamento profondo e migliorativo delle nostre condizioni di vita.
Il nostro impegno nasce da questa consapevolezza. Da poche righe di speranza affidate al web nel mese di novembre con la stessa trepidante impazienza di un naufrago che affida al mare il suo messaggio in una bottiglia. Senza sapere chi lo leggerà, né come reagirà. Contando solo sulla corrente favorevole e sulla convinzione di non essere soli.
Non ci interessava trovare un marchio e lanciare una campagna di marketing per provare poi a costruirgli un consenso. Volevamo piuttosto verificare se esisteva, come credevamo, un consenso intorno a una certa lettura dello scenario attuale, e se questo consenso, messo nelle condizioni di farlo, era in grado di esprimere anche una proposta politica.
A tre mesi dall’Assemblea del 22 novembre che ha dato il nome al coordinamento interprovinciale nato in quell’occasione e arricchitosi di nuovi nodi ogni settimana a un ritmo davvero incalzante, oggi siamo qui per annunciare che domenica 1 marzo 2015, a Livorno, si costituirà Buongiorno Toscana.
Cos’è Buongiorno Toscana?
Innanzitutto un metodo, uno strumento. Lo strumento di una “rivoluzione copernicana” che rimetta le persone, i loro bisogni e i loro diritti al centro della politica, nel posto che è stato loro usurpato dagli interessi delle caste politico-economiche che fanno il bello e il cattivo tempo, in Toscana come nel resto d’Europa, nella vita di milioni di uomini e di donne.
È progetto aperto, inclusivo, che aspira a cambiare ad ogni nuovo ingresso.
La parola chiave dell’impegno che Buongiorno Toscana presuppone è Responsabilità.
Responsabilità storica: di trasformare il dilagante sentimento di insoddisfazione in opposizione sociale e culturale alla logica dei tagli, delle tasse e della privatizzazione dei servizi; e di trasformare l’opposizione, a sua volta, nel progetto di un’altra politica per un’altra comunità, afflitta da minori disuguaglianze.
Ma anche responsabilità- storica- di non sprecare questa occasione.
Da qui il nostro atteggiamento verso le prossime, imminenti elezioni regionali. Da qui la risposta alla domanda: ma quanto interessano le elezioni a Buongiorno Toscana?
Buongiorno Toscana guarda oltre alla prossima scadenza elettorale, e punta a un progetto di medio-lungo termine per dare alla nostra regione e all’Italia una proposta politica capace di interpretare la diffusa richiesta di cambiamento che altrove si è coagulata in Syriza o in Podemos. Ma riconosce nelle elezioni un potenziale catalizzatore di questo processo.
Il nostro interesse è però rivolto unicamente a un progetto elettorale compatibile con l’innovazione che Buongiorno Toscana vuole promuovere. Non abbiamo alcuna curiosità verso i progetti che non hanno altra ambizione che rimettere insieme i cocci del passato in una logica di pura resistenza alla Storia. Né siamo rabdomanti o alchimisti alla ricerca della formula magica per suscitare quello che la stampa, ironicamente, chiama ormai “Effetto Tsipras”.
L’ Effetto Tsipras non è l’esito di un accorto lavoro di immagine che nasconde una sostanza politica immutata, ma il frutto di una pratica della solidarietà che, negli anni, ha conquistato a Syriza una credibilità e, soprattutto, la fiducia di fette di elettorato che, se tutto fosse rimasto a livello di proclami, avrebbero indirizzato le loro preferenze altrove, non di rado molto più a destra.
Al di là del nome (Coalizione della Sinistra Radicale) che sembra dar ragione ai restauratori dei vasi infranti della sinistra, Syriza ha profondamente innovato la pratica politica della sinistra greca, e il suo successo sta qui, non in una conversione paolina dell’elettorato. L’impressione invece è che in Italia ancora si aspetti la folgorazione dei votanti, e questo produce messaggi politici colpevolizzanti del tipo: “oh, vi siete infine accorti che abbiamo sempre avuto ragione?”
Anche il successo delle liste locali che Buongiorno Toscana federa è frutto di nuove pratiche, oltreché di nuovi linguaggi. Nuove pratiche che hanno reso credibili i nuovi linguaggi, che hanno fatto da base a nuovi rapporti di fiducia tra rappresentati e rappresentati, e che oggi rendono meno arbitrarie le relazioni tra realtà territoriali diverse e meno necessario il rovello sulle regole in cui buona parte della politica si dibatte.
Questo approccio qualifica la nostra presenza nelle numerose interlocuzioni che abbiamo avviato: con i Comitati Tsipras, con Sel, con Rifondazione e anche con i fuoriusciti dal M5S, a cui guardiamo con molto interesse.
Abbiamo reso noto e ribadiamo che non abbiamo alcun interesse a sederci, cartina e calcolatrice alla mano, a sommare percentuali a percentuali, voto a voto, per vedere quanto manca a raggiungere la soglia di sbarramento. La politica non è aritmetica, sono i pensieri e le emozioni delle persone.
Siamo maggioranza, pensiamo e ci comportiamo come una forza maggioritaria, non come una riserva indiana che lotta per non sparire. Non ci interessano i seggi in Regione, a noi interessa la Toscana.
Abbiamo il massimo rispetto per i cocci, ma il nostro progetto è fonderli per dare vita a qualcosa di nuovo.
Non abbiamo bisogno dei saltatori di muri e dei costruttori di ponti di cui tutti invocano l’intervento per venire a capo delle trattative e dei confronti politici. Noi crediamo che fossi e muri siano le allucinazioni prodotte dal linguaggio e dalle pratiche della vecchia politica, quella delle segreterie, degli identità e delle partitolatrie. Le persone non le capiscono, certe logiche. Non le capiscono perché, non partecipando all’allucinazione, quei muri e quei fossi non li vedono. Fermarsi cedendo al miraggio è la cosa peggiore e più irresponsabile che Buongiorno Toscana potrebbe fare. Ed è quello che Buongiorno Toscana non farà, pur non lasciando niente di intentato per portare il progetto di una lista o di una coalizione di liste alternative al Pd di Rossi e Renzi nella direzione che ritiene l’unica praticabile.
Questa, attualmente, è l’unica certezza. E non è una certezza da poco.
Andrea Raspanti
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