La seduta di ieri del Consiglio Comunale ha rivelato l’esistenza una crisi politica di cui la città, in un momento critico come questo, non ha certo bisogno.
La decisione di delegare alle opposizioni la responsabilità di approvare un atto così importante per il futuro della città, abdicando i fatto al ruolo di governo a cui ci si è candidati, è un segnale di debolezza che preoccupa e non poco.
Al di là del voto, che dire di buona parte degli interventi sentiti ieri in aula da parte dei consiglieri grillini? Si è addirittura parlato della scelta dell’approvazione come contraria al bene della città! Lo si è detto di una scelta perorata dal Sindaco! Il voto di astensione ha di fatto livellato le differenze e le spaccature interne al gruppo M5S, salvando una compattezza che però è solo di facciata e lasciando ai livornesi e alle livornesi l’impressione che, in tempi di tempesta come questi, chi è al timone della città non possa contare su un equipaggio sufficientemente affiatato. Se pensiamo poi che la critica più forte e netta (coerentemente tradottasi in uno dei due voti contrari) è venuta dal consigliere che, d’ora in poi, prenderà il posto di capogruppo del M5S…
Di fatto, quando si arriva alle prove di Governo più dure, la maggioranza scricchiola. Spiegare come mai questo accada ci interessa poco. Di fatto c’è un problema politico, che riguarda la capacità di governare una situazione difficile come quella che abbiamo davanti che, ben oltre quanto accade, richiederebbe una collaborazione maggiore anche con le forze politiche e sociali esterne allo schieramento pentastellato, figuriamoci al suo interno.
Non è stato, quello di ieri, un caso isolato. Anche la questione AAMPS mette in forte imbarazzo i rapporti tra Sindaco e maggioranza. Basti pensare che l’11 febbraio il gruppo M5S si è opposto alla mozione delle opposizioni che chiedeva le dimissioni di De Gennaro e che, neanche un mese dopo, il Sindaco l’ha sollevato dal suo incarico, di fatto contro il parere dei suoi consiglieri. Già la vertenza dei lavoratori e delle lavoratrici di CoopLat aveva creato tensioni, così come l’aumento della pressione fiscale nel bilancio previsionale, la decisione di non acquisire dal demanio gli spazi della ex Caserma del Fante e la questione dei rimborsi, dove era chiaro che la maggioranza sarebbe stata disponibile a votare una versione più moderata della mozione che approdò in Consiglio.
Tutto in soli 8 mesi.
Gruppo Consiliare e Direttivo di Buongiorno Livorno
Immagine: Lucarelli [GFDL, CC-BY-SA-3.0 or CC BY-SA 2.5-2.0-1.0], via Wikimedia Commons