Il 17 dicembre del 2011 l”Eurocargo Venezia perdeva in mare al largo della Gorgona 198 fusti tossici. Di quei bidoni, contenenti ossidi di nichel e di molibdeno esausto, solo 127 furono recuperati mentre di 71 non si ha più notizia. Oggi, a distanza di tre anni, il comandante della nave Pietro Colotto, 65 anni, Salvatore Morello, 49, responsabile del magazzino della Isab, produttrice del rifiuto, e Mario Saccà, 57 anni, spedizioniere della merce-rifiuto, amministratore F.lli Saccà, ovvero i tre imputati al processo a Livorno, con rito abbreviato, con l’accusa di disastro ambientale, sono stati assolti perché “il fatto non sussiste”. Quattro parole che per Livorno pesano come macigni, quattro parole che a pochi giorni dalla commemorazione della strage del Moby Prince (10 aprile) emergono in tutta la loro drammaticità. I fatti non sussistono ma i danni invece sono sempre permanenti. Una vicenda che sin da subito ha preso i connotati foschi e nebulosi del mistero italiano tra amministrazioni inefficienti, la sabbia dei poteri forti e un’unica certezza: i 71 bidoni non sono mai stati recuperati. BuongiornoLivorno non dimentica. La memoria collettiva in questo caso gioca un ruolo fondamentale nel tenere in vita il ricordo di un fatto storico che ha e che avrà ripercussioni forse devastanti per questo territorio, ormai martoriato da decenni di speculazioni ambientali e scelte politiche scellerate. In questo processo di recupero segnaliamo lo spettacolo che nell’estate del 2012 venne presentato nei locali del TeatroOfficina Refugio ” Bidonville – concerto per coro, percussioni e bidoni tossici” interamente dedicato alla vicenda dei bidoni tossici, piccolo grande esempio di come, attraverso il linguaggio teatrale, si possano veicolare, con grande efficacia messaggi civili e politici.
Bidonville Parte 1 – Parte 2