Sull’apertura del 25 aprile dei punti vendita Coop


Il 25 aprile Unicoop Tirreno intende tenere aperti tutti i supermercati della città e della provincia. Noi, che non abbiamo perso la memoria, né intendiamo perderla o gettarla via, ricordiamo che un tempo la Coop si chiamava “Proletaria”, e non certo per “la necessità di offrire ai soci e consumatori livornesi un servizio commerciale adeguato” – queste le parole dei dirigenti – tenendo aperti i propri punti vendita proprio il 25 aprile 2015, settantesimo anniversario della Liberazione dal fascismo.
Da Vignale Riotorto i vertici aziendali si dichiarano “in piena sintonia con i valori espressi dal 25 aprile, Festa della Liberazione; purtroppo” (o per fortuna?, ci chiediamo noi), aggiungono, “quest’anno il 25 aprile cade di sabato e per la cooperativa il sabato è notoriamente un giorno fondamentale” . Chissà che cosa direbbero i soci fondatori della storica Proletaria di fronte alla scelta dell’attuale direzione di puntare solo al profitto, giudicando “non conveniente dal punto di vista economico”, e ignorando di fatto, una tra le più importanti festività storiche, sociali e politiche d’Italia. E chissà se i dirigenti, all’indignazione e alle proteste dei fondatori – senza i quali oggi essi non sarebbero dove sono – risponderebbero che chiuderanno per il 1° maggio (forse: tanto quest’anno cade di venerdì).
Ci piacerebbe sapere come la Coop possa moralmente giustificare l’apertura del 25 aprile, perché non ci basta sapere che – fino ad oggi, a differenza di altre catene di distribuzione – Unicoop Tirreno non ha tenuto aperti i supermercati in quella data.

Ci piacerebbe sapere, e saremmo lieti se ce lo volessero spiegare, come sia possibile che la Coop sia tra le catene di distribuzione che si avvale di innumerevoli contratti atipici.
Ci piacerebbe sapere come sia possibile che la Coop apra nuovi punti vendita ad assunzione zero.
Ci piacerebbe sapere come sia possibile che nei punti vendita in questione esista una totale mobilità dei dipendenti.
Ci piacerebbe conoscere la posizione della Cgil in tutta questa situazione, visto che la Cgil è tra i firmatari proprio di quell’articolo 17c.l del contratto integrativo aziendale che, nella programmazione delle aperture domenicali e festive, prevede l’esclusione di alcune festività tra cui la Festa della Liberazione “se non diversamente contrattate in casi eccezionali” (in questo caso viene indicato COME ECCEZIONALITÀ IL FATTO CHE IL 25 APRILE DI QUEST’ANNO CADA DI SABATO). Siamo profondamente convinti che i valori del 25 Aprile vadano molto oltre qualsiasi valutazione commerciale, e siamo certi che i soci Coop siano molto più sensibili e attenti alle tematiche dell’antifascismo nel settantesimo della Liberazione che al disagio di un mancato sabato di shopping.
Per le nostre madri, per i nostri padri, per i nostri nonni e nonne, per tutte le persone delle generazioni precedenti alla nostra grazie alle quali siamo al mondo, che settant’anni fa avevano fame – sì, fame: altro che shopping! – e che pure hanno fatto la loro parte, chi più chi meno grande, per resistere, e in molti casi hanno dato la vita – non un pomeriggio di mancati guadagni, la VITA;
per la memoria presente, QUI e ORA, di chi il 25 aprile ha salutato la liberazione da oppressori e invasori della sua, della NOSTRA città; per loro e con loro nel cuore oggi come ieri, non baratteremo la dignità con un’offerta speciale.
Invitiamo chi ci legge e ci segue a fare altrettanto.

Direttivo e gruppi lavoro-commercio Buongiorno Livorno

[Immagine: © aeneastudio con licenza CC-BY]