MOZIONE: CARCERE SUGHERE


Il Consiglio Comunale di Livorno

preso atto che

  • l’8 gennaio 2013 la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha emesso una sentenza di condanna nei confronti del sistema penitenziario nazionale per trattamento inumano e degradante inflitto alle persone ospitate all’interno delle carceri italiane e ha rigettato il ricorso presentato dallo Stato nel maggio dello stesso anno imponendo la risoluzione del “caso Italia” entro il mese di giugno dell’anno 2015;

  • il DAP ha ufficialmente deciso di destinare il nuovo padiglione costruito all’interno della Casa Circondariale “Le Sughere” all’accoglienza di detenuti in regime di “massima sicurezza”

  • nel mese di dicembre 2014 sono stati disposti trasferimenti presso altre strutture del territorio regionale per alcune decine di carcerati e che altre sono prevedibili alla luce della necessità di risanamento delle sezioni storiche della Casa Circondariale in assenza di spazi alternativi agibili all’interno della stessa dove collocare i detenuti le cui celle saranno interessate dagli interventi di adeguamento;

ritenuto che

  • il sistema penitenziario rappresenti uno specchio del livello di civiltà di un Paese;

  • nel ledere i diritti fondamentali della popolazione penitenziaria il carcere venga meno ai principi fondamentali sui cui è costruita la nostra democrazia e contraddica la funzione che gli è assegnata;

considerato che

  • nei mesi di novembre e dicembre 2011 due interi padiglioni della Casa Circondariale “Le Sughere” sono stati evacuati a seguito di una ricognizione tecnica che ne ha decretato l’inagibilità;

  • in seguito alla suddetta evacuazione molti detenuti sono stati trasferiti in altre strutture penitenziarie regionali e, non di rado, extraregionali ed è stata cancellata la sezione femminile;

  • lo sfollamento ha di fatto inficiato il principio della territorialità della pena, del diritto alla difesa e della continuazione dei rapporti affettivi con i contesti di appartenenza che fa da base al progetto di reinserimento a cui il carcere tende;

  • le sezioni attive all’interno del carcere soffrono tutt’ora una situazione di sovraffollamento, presentano evidenti limiti igienici e impongono alle persone che vi sono ospitate condizioni di vita non rispettose dei diritti fondamentali;

  • la destinazione del nuovo padiglione all’accoglienza di detenuti in regime di “massima sicurezza” rende più complicata la riorganizzazione del carcere in direzione del rispetto degli standard di legge di cui la Corte Europea ha richiamato l’obbligo di applicazione, la ristrutturazione delle già degradatissime sezioni attualmente in uso e il recupero e la messa a norma degli edifici evacuati nel 2011;

assume l’impegno

  • a effettuare visite semestrali presso la struttura per verificare le condizioni di vita della popolazione penitenziaria;

  • a farsi promotore di iniziative di promozione culturale e formazione civica all’interno della Casa Circondariale;

  • a trasmettere il presente atto, una volta approvato, agli uffici della Direzione, del DAP e del Ministero della Giustizia;

e impegna Sindaco e Giunta

  • a mettere in atto tutte le iniziative presso la Direzione, il Provveditorato regionale e nazionale del DAP, il Ministero della Giustizia affinché i lavori di adeguamento delle sezioni storiche del carcere attualmente in uso e la messa a norma di quelle dichiarate inagibili possano avere inizio al più presto;

  • a reperire presso la Direzione della Casa Circondariale informazioni sui detenuti trasferiti nel mese di dicembre e a prendere contatto con le loro famiglie per verificare la possibilità, da parte loro, di far fronte alle difficoltà prodotte dagli sfollamenti;

  • a favorire la nascita sul territorio di strutture e servizi per l’accoglienza e l’impiego dei detenuti in regime di semilibertà, di messa alla prova e per le persone da poco uscite dalla condizione di restrizione penitenziaria;