Quale futuro per il rigassificatore OLT? Depositata Interpellanza del Gruppo Consiliare BL


Qualche settimana fa la Olt (Offshore Lng Toscana spa) ha presentato al ministero dell’ambiente la proposta per attuare sul rigassificatore “Frsu Toscana”, posto a 9 miglia dalla Torre della Meloria, in acque che il ministero classifica di competenza dei comuni di Pisa, Collesalvetti, Livorno, alcune modifiche di aggiornamento che riguardano principalmente tre aree di intervento: 
– incremento dell’attuale limite di capacità delle navi metaniere che possono accostare al terminale ( al momento navi fino a 155000 metri cubi)
– incremento del delta termico dell’acqua di mare.
– Utilizzo dello scarico Sf3 nelle modalità operativa “zero send out”.

Il 26 giugno scade il termine per mandare al ministero dell’Ambiente le proprie osservazioni sulla richiesta di aggiornamento fatta da Olt.
Attraverso un’Interpellanza depositata dai nostri consiglieri in data 16 giugno 2015 ci chiediamo come Sindaco e Giunta intendano procedere su un tema che già in campagna elettorale aveva rivestito un ruolo importante per il futuro della città.
Per quanto ci riguarda le critiche al progetto complessivo, che nei fatti è risultato completamente inutile e dannoso rispetto alle promesse sbandierate negli anni passati, sono ancora vive e gli aggiornamenti proposti non sono in controtendenza rispetto a un impostazione iniziale ma, anzi, probabilmente porterebbero ancora maggiore disagio e rischio ambientale per tutta la cittadinaza. 

Per l’analisi tecnica dei punti toccati dalla proposta, rimandiamo all’ottima sintesi elaborata dal Comitato Difesa Ambiente e da Medicina democratica (*segue sotto).

Direttivo e Gruppo Consiliare BuongiornoLivorno


 

(*) Medicina democratica Livorno Comitato difesa ambiente

Nessun ampliamento del rigassificatore OLT: entro il 20 giugno inviare opposizioni scritte al Ministero dell’ambiente
La OLT (rigassificatore al largo di Livorno) ha chiesto al Ministero dell’Ambiente di evitare la VIA per le modifiche da apportare al rigassificatore ad alto rischio, per farlo accostare da metaniere più grandi. MD e il Comitato si oppongono a questo ampliamento del rischio e del giro del gas, e più in generale a fare di Livorno la porta per l’ingresso del gas in Europa, tramite l’ampliamento – a sua volta – dei depositi di GNL a terra. MD ha già inviato, ed invita altri soggetti ad inviare al Ministero dell’ambiente entro il 20 giugno, opposizioni scritte a questo progetto devastante.
Si accennano i principali motivi di opposizione.
La stessa Commissione europea, nel documento SG-Greffe(2009) dell’11 1 2009, prima ancora della entrata in funzione del Terminale, nel paragrafo “Valutazione dei criteri” al punto 10. b) avanza critiche, a proposito della struttura e della funzionalità del Terminale stesso: “La specifica natura del terminal lo rende molto costoso. Allo stesso modo la limitata capacità di stoccaggio e la sua posizione al largo, esposta alle differenti condizioni metereologiche, risultano in condizioni logistiche più complesse di altri terminal GNL tradizionali”.
Oggi, a distanza di un anno e mezzo circa dall’entrata in esercizio commerciale del Terminale (20 dicembre 2013), è possibile fare un primo bilancio sulla sua attività.
Il Terminale è stato inserito per Decreto, a lavori già ultimati e in difformità dagli scopi originariamente prefissati, tra le “infrastrutture strategiche” proprio per la sua capacità di stoccaggio già criticata dalla Commissione europea; conseguentemente beneficia di una sovvenzione pubblica (a carico della collettività) di circa 83 milioni nel 2015. (stima dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas) . Per il 2013 e 2014 l’onere è stato di 45 milioni.
Di fronte alla possibilità di ricevere 59 metaniere all’anno, il Terminale fino ad oggi ha scaricato tre sole navi : nell’autunno 2013 nel corso delle operazioni di collaudo e due volte nel dicembre 2014. Questi risultati, pur con le attenuanti derivanti dalla crisi del mercato del gas, risultano ancora più deludenti se si considera il fatto che la OLT ha ottenuto numerose modifiche al progetto, tutte non assoggettate alla riapertura della procedura di VIA. 
La Richiesta di incremento della capacità delle navi rifornitrici è perciò non solo pericolosa, ma anche inutile. 
Lo stesso Decreto VIA n.1256 del 15 dicembre 2004 comunque afferma: 
“Qualunque incremento nel numero di navi/anno o di navi/giorno rispetto a quanto sopra indicato, o incremento nel volume del GNL contenibile dalle navi rispetto al limite massimo di circa 138,000 mc di GNL dovrà essere sottoposto a nuova procedura di VIA”.
Inoltre si osserva che:
– la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), approvata dalla Regione Toscana con Decisione di Giunta Regionale No. 28 del 20 Luglio 2004, evidenzia a pag. 177: “… molti aspetti, legati soprattutto alla scelta di localizzazione, possono creare forti contrasti con gli obiettivi di sviluppo locale del territorio, gli obiettivi di tutela ambientale e i problemi connessi alla sicurezza della popolazione”;
– intorno al Terminale è stata prevista una zona di interdizione alla navigazione entro 2 miglia di raggio, tenuto anche conto della stazza delle gasiere ammesse per l’accosto e i possibili incidenti catastrofici conseguenti;
Richiesta di incremento del Delta termico (raffreddamento dell’acqua di mare usata per riscaldare il gas liquefatto)
– Le ragioni addotte dalla OLT per chiedere un innalzamento del Delta termico e quindi il non rispetto di una esistente prescrizione appaiono inconsistenti;
– Appare notevole l’incremento del Delta termico richiesto “fino ad un valore medio orario pari a -6,0°C”. 
– Risulta evidente che il mantenere “un medesimo quantitativo di frigorie annuali immesse nel corpo ricettore” non evita possibili gravi danni prodotti in alcuni periodi dell’anno.
– C’è da tener presente che il Terminale si trova nel Santuario dei Cetacei, vicino alle Secche della Meloria, aree particolarmente sensibili dal punto di vista ambientale.
Richiesta di utilizzo dello scarico idrico con cloro attivo in mare
La OLT chiede, nella Relazione Tecnica: “l’autorizzazione ad estendere l’utilizzo dello scarico SF 03 oltre i 15/gg annui previsti e già autorizzati …” 
Si osserva che:
– La modalità produrrebbe maggiore e notevole emissione di cloro libero, a danno dell’ambiente marino, in contrasto con quanto già stabilito dal Decreto AIA 0093 e pure in contrasto con i principi dell’AIA stessa, secondo i quali devono essere adottate le migliore tecnologie al fine di minimizzare l’impatto ambientale.

 Livorno,16 giugno 2015

Comitato Difesa Ambiente Mario Martelli
Medicina democratica Maurizio Marchi  

 

Foto: oltoffshore.itoltoffshore.it