Quale futuro per la sanità livornese?


A cura dell’Intergruppo di scopo sanità

Da pochi giorni è avvenuto il commissariamento delle ASL previsto dalla riforma di Rossi, approvato in consiglio regionale senza reale dibattito e partecipazione degli operatori e dei cittadini.

Gli amministratori regionali parlano da anni degli interventi necessari per rafforzare la prevenzione e la medicina d’iniziativa, portata avanti soprattutto dai medici di base ma, mentre in quest’ottica abbiamo visto diminuire gli operatori e i posti letto nei presidi, gli interventi promessi per il potenziamento della medicina territoriale non sono stati realizzati. La riforma, accorpando le ASL in macro aziende gestite verticalmente, va nella direzione contraria. Accomunando esigenze e dati statistici, l’azienda interverrà sulle aree vaste, senza tener conto delle particolari caratteristiche dei diversi territori. In questo modo si dimostra in netto contrasto con la legge 833 del 1978, che ribadisce l’universalità dell’assistenza, basata su “la formazione di una moderna coscienza sanitaria sulla base di un’adeguata educazione sanitaria del cittadino e delle comunità”.

In un quadro regionale così articolato esprimiamo forte preoccupazione per la situazione che verrà a crearsi in particolare nella nostra città, dove le criticità, vecchie e nuove, stanno cristallizzandosi da tempo.

 

Registriamo, infatti, alti livelli di disagio sociale (disoccupazione, bassa istruzione e emergenza abitativa) che incidono sulla salute psicofisica dei cittadini e, contemporaneamente, sullo status sociale. Un altro dato che caratterizza la popolazione assistita dalla attuale ASL 6 è l’età media elevata*. A causa dello spostamento dei giovani in cerca di lavoro, la provincia raggiunge una crescita demografica non negativa solo grazie ai dati relativi all’immigrazione, peraltro bassi a confronto con le altre province toscane. L’esigenza, data dalle caratteristiche della popolazione, risiede quindi soprattutto in area socio-sanitaria, e coinvolge i servizi di assistenza, la continuità assistenziale, e le prestazioni ambulatoriali.

Un quadro complessivo che necessita di interventi urgenti e di scelte politiche responsabili ed efficaci.

Individuiamo di seguito alcune aree di intervento e delle questioni aperte che secondo noi costituiscono il punto di partenza necessario per un intervento deciso sul territorio. Argomenti sui quali andiamo a interrogare l’amministrazione e il sindaco, che ricordiamo essere il responsabile della salute dei cittadini.

Quale futuro per la sanità livornese?