Spesso, anche nella politica, si registra una marcata distanza fra ciò che viene detto e promesso e ciò che poi di fatto viene realizzato. Questo avviene per incapacità o per convenienza, talvolta perchè ci si confronta con uno stato delle cose diverso da quello presunto e ogni velleità e tentativo di cambiamento viene vanificato ed annullato.
Fra le diverse cose che, rispetto a quando sostenuto e promesso poco più di un anno fa, maggiormente si allontanano, dobbiamo registrare la politica della gestione dei rifiuti portata avanti dall’attuale amministrazione pentastellata.
Dopo qualche mese dall’ultima aumento della Tassa rifiuti (TARI) il Consiglio Comunale ha approvato pochi giorni fa l’ennesimo salvataggio di A.AM.P.S. spa.
Questo senza la preventiva approvazione di un Piano Industriale e del bilancio 2014 dell’azienda.
La sensazione è che abbia prevalso, ancora una volta, la logica di porre rimedio in extremis, in buona parte con improvvisazione ed estemporaneità e senza il necessario supporto di una visione organica e complessiva, ad un quadro oggettivamente difficile e complesso.
Ad oggi, dopo un anno abbondante di mandato, non esistono elementi concreti di quel cambiamento che sarebbe necessario per una diversa e più sostenibile gestione dei rifiuti.
Pensiamo innanzitutto alla differenziata e al porta a porta: a differenza di quanto detto, scritto e promesso, l’estensione a tutta la città è stata bloccata e i piani attuativi rinviano al futuro il modesto obiettivo di arrivare a coprire 30.000 abitanti (circa un quinto del totale).
Da sempre il Movimento 5 Stelle è contrario alla privatizzazioni dei servizi locali e sostenitore della politica “rifiuti zero”, contro quella delle discariche e degli inceneritori.
Ma la realpolitik che sembra condizionare anche l’attuale amministrazione sta indirizzando i vertici a mantenere lo status quo.
Si scopre, ad esempio, che non si puòspengere l’inceneritore dall’oggi al domani e che forse, in fondo, mantenerlo ha una convenienza economica.
Dopo le “sparate” di Nogarin e la manifestata caparbietà di lottare anche da solo contro tutti, da tempo nessuno della maggioranza pare mettere in discussione l’arrivo di RetiAmbiente spa, il gestore unico d’ambito delle province di Livorno, Lucca, Massa Carrara e Pisa, così come prefigurato (società misto pubblico-privata) e la delibera con la quale nello scorso dicembre 2014 il Consiglio Comunale approvò l’uscita dal percorso di privatizzazione, sembra caduta nell’oblio.
La sensazione è che fra gli enormi debiti, le contraddizioni interne legate al proprio organigramma e al susseguirsi di cambi di management, gli alti costi gestionali, le inefficienze e le mancate scelte strategiche fondamentali che andavano prese subito e messe a sistema, l’attuale amministrazione si trovi davanti ad ostacoli che non è in grado di sormontare.
Il tentativo, auspicato anche dal Sindaco, di coinvolgere gli altri Comuni dell’Ato per giungere ad un gestore unico totalmente pubblico è ancora percorribile.
Nel frattempo stiamo perdendo occasioni e opportunità di invertire la tendenza e si porta avanti la pratica di scaricare attraverso le tariffe imposte ai cittadini le incapacità di seguire modelli alternativi e virtuosi che sono praticati anche da realtà vicine a noi. Oltre all’ormai classico esempio di Capannori, pensiamo a Lucca e alla Versilia, alla Valdera e perfino a Pisa che sta attuando il passaggio alla raccolta porta a porta sulla maggior parte del Comune.
Senza dimenticare le eventuali conseguenze che potrebbero nascere dai risultati della Commissione d’indagine e dalle indagini in corso…
Non vorremo ritrovarci con la proliferazione di tante piccole buone azioni “dal basso” (pensiamo alla recente idea delle “sentinelle del decoro”), realizzate attraverso la buona volontà di realtà e di persone “amiche”, senza il necessario piano complessivo. Sarebbero come le foglie di fico, incapaci di nascondere le proprie nudità.
Il cambiamento di mentalità e la crescita culturale dei livornesi rispetto alle buone pratiche è necessario e sacrosanto, ma, come abbiamo sempre detto, le esperienze che abbiamo davanti ci mostrano chiaramente che questo è il frutto di un impegno costante, faticoso, ripetuto e diffuso sul territorio, giorno per giorno, non di due o tre conferenze stampa all’anno o di qualche spot pubblicitario (spesso mal fatto, per di più).
Direttivo #BuongiornoLivorno