Delibera Salva Aamps – alla faccia della democrazia


Sebbene la delibera 453 della Giunta corrisponda per il momento a una messa in sicurezza solo tecnica di Aamps e sebbene resti vivo e scottante il problema della continuità aziendale, l’ipotesi della cessione del credito sembra, tra quelle realisticamente alla portata del Comune, forse una delle soluzioni meno rischiose e compromettenti. Ammesso e non concesso che riceva il benestare da parte del Collegio dei Revisori, la delibera e il contratto che le è allegato almeno tengono insieme le esigenze di riportare la perdita dell’esercizio 2014 al di sotto della cifra del capitale sociale dell’azienda e quella di evitare un’eccessiva esposizione economica del Comune, che sarebbe possibile solo a patto di tagliare ancora e in modo insostenibile i servizi essenziali ai cittadini.

Il problema è che una decisione come quella presa dalla Giunta spettava in realtà al Consiglio Comunale, che è stato scavalcato nell’esercizio delle sue prerogative. La cosa potrebbe sembrare un po’ tecnica e di scarso rilievo politico, ma non è così. L’ordinamento italiano prevede che i cittadini abbiano il potere di decidere come i loro soldi debbano essere spesi dai Comuni e che lo esercitino attraverso i consiglieri comunali che hanno contribuito ad eleggere.

La Giunta, a nome dei cittadini ma senza consultarli, ha preso con Aamps un impegno economico molto preciso: alla luce di quanto previsto dal DL 78, ha offerto garanzie all’azienda sulla quota di crediti inesigibili riferiti al periodo TIA che saranno ricaricati sulla TARI 2016 e 2017 e ha sottoscritto un contratto con la società che prevede, nel caso che il Consiglio decida di apportare modifiche al regolamento IUC/TARI diverse da quelle previste dalla Giunta, che il Comune provveda a garantire comunque la cifra pattuita comprando dalla società i crediti eventualmente non ricaricati sulla tariffa. La decisione è stata presa in base a una consapevolezza precisa: la TARI molto probabilmente non diminuirà, ma nella migliore delle ipotesi resterà invariata. E questo con buona pace delle promesse che Nogarin ha sbandierato anche recentemente sul blog di Beppe Grillo e delle richieste legittime di rispetto delle linee di mandato che il gruppo consiliare pentastellato aveva avanzato alla Giunta e poi formalizzato con una mozione approvata in sede di discussione del previsionale 2015 che chiedeva al Sindaco l’impegno a ridurre l’ammontare della “tassa sui rifiuti” per il 2016.

Il rischio, in soldoni, è che il Consiglio Comunale decida legittimamente di apportare modifiche alla quota di inesigibilità (cioè di vecchie tasse non pagate e dichiarate dagli accertatori non riscuotibili) da ricaricare sulla TARI dei prossimi anni e che Aamps veda venir meno la garanzia di recuperare una fetta di credito. A quel punto, stando al contratto e alla delibera, interverrebbe la condizione sospensiva e il Comune dovrebbe coprire la differenza comprando dalla società i crediti non “spalmati” sulla tariffa. Una manovra, questa, che avrebbe bisogno di una variazione di bilancio da sottoporre al Consiglio che, a quel punto, si vedrebbe nella condizione di essere messo di fronte alla responsabilità di violare il contratto sottoscritto dall’Amministrazione (con rischio di causare un danno erariale) e di mettere in sofferenza un’azienda già in crisi come Aamps.

Tutto questo poteva essere evitato con un’azione più tempestiva da parte della Giunta, che avesse dato al Consiglio Comunale e alla città che vi è, seppur imperfettamente, rappresentata il tempo di analizzare la proposta e di metterla regolarmente ai voti. L’esito probabilmente sarebbe stato lo stesso, ma l’iter amministrativo e politico sarebbe stato corretto e senza le ombre di illegittimità che dovranno a questo punto essere verificate. Le mani del Consiglio Comunale e dei cittadini sono state legate. Ancora una volta, la tanto sbandierata partecipazione non c’è stata. Ancora una volta il Consiglio Comunale è stato trattato più come un ostacolo da aggirare che come il luogo di approfondimento, indirizzo e controllo dell’azione di governo del Sindaco. Alla faccia della democrazia.

Andrea Raspanti

Capogruppo Buongiorno Livorno