La giornata “aperta” della Regione sulla riforma sanitaria


L’assessore regionale alla Sanità, Stefania Saccardi, ha organizzato il 7 novembre una giornata per la partecipazione di cittadini e operatori al nuovo progetto PD di riforma sanitaria: http://www.regione.toscana.it/-/scrivi-con-noi-la-proposta-di-legge-sulla-sanita.
Una spinta partecipativa che si manifesta molti mesi dopo la precipitosa approvazione della legge (la L.R.T 28/2015, avvenuta a marzo, pochi giorni prima dello scioglimento del consiglio regionale e le successive elezioni, e per la cui abrogazione sono già state consegnate 55 mila firme da tutta la Toscana) lascia perplessi. Le liste di iscrizione, inoltre, sono state chiuse oltre una settimana prima dell’incontro: un altro segnale che ci fa dubitare di un’organizzazione intesa al VERO coinvolgimento della cittadinanza.
Se a ciò si aggiunge il fatto che molti, troppi operatori e dirigenti toscani non avevano avuto comunicazione alcuna della giornata, ecco che le perplessità cominciano a trasformarsi in sospetti da approfondire.

Le testimonianze di chi, a S.Donnino, è riuscito ad entrare, raccontano di una discussione simil-Leopolda, con tavoli di lavoro dai tempi contingentati, dirigenti di area vasta a coordinare numerosi facilitatori e partecipanti, e una discussione incentrata sulla trasformazione della legge r. 40 (disciplina sanitaria del 2005), seguendo i sei punti fondamentali della legge r. 28/2015. A parte la mancanza complessiva di risposte alle questioni che la riduzione delle ASL (punto 1 della riforma) aprono sui singoli territori, e la palese incapacità di sintetizzare i bisogni emersi con i tagli pesanti, che sono il vero obiettivo della riforma, siamo preoccupati dall’impostazione di una giornata come quella di sabato 7. Perché molti toscani hanno chiaramente espresso di non essere d’accordo con i tagli prospettati per la sanità pubblica, e di non essere d’accordo con l’impianto politico della riforma sanitaria, volta all’accentramento della dirigenza e al distacco delle aziende sanitarie dalle realtà locali. Più di 55 mila toscani hanno firmato la richiesta di referendum in tempi brevissimi, grazie all’attivazione di decine di comitati cittadini, politicamente trasversali, con un’organizzazione condivisa e volenterosa, che ha saputo confrontarsi con tante, troppe difficoltà burocratiche e rallentamenti pericolosi. NON è quindi trasponendo lo stesso schema in una legge precedente, che l’assessore Saccardi e il presidente Rossi ci faranno digerire meglio la loro riforma, e neanche indicendo incontri partecipativi fasulli e preconfezionati per i mass-media compiacenti.

Notiamo poi che proprio nello stesso giorno Mauro Grassi, toscano, attivo in passato con cariche istituzionali nel nostro comune e in regione, ora responsabile di struttura per il governo Renzi (http://www.senzasoste.it/locale/ciao-mauro-a-livorno-eri-sprecato), commenta la sanità toscana dal suo profilo FB, lamentandosi delle liste di attesa e incolpando i referendari di voler ostacolare la riforma risolutrice, per poi concludere dicendo “Quasi quasi mi faccio una assicurazione privata ……mi sembra l’unica alternativa se voglio farmi curare senza perdere giornate intere solo per capire dove devo andare…”

Ecco, questo sembra essere un atteggiamento più sincero, anche se poco coerente. Forse non volendo, Grassi dice con chiarezza ciò che i suoi colleghi ammettono con parafrasi (la sinergia pubblico-privato, ad es.), e cioè che la volontà politica è di indebolire ancora di più il SSN, salvando il minimo indispensabile per tenere in piedi aziende gigantesche e bilanci imperscrutabili, e lasciare il campo al privato, pronto a offrire prezzi concorrenziali e liste di attesa accettabili. Sempre che le persone possano permetterselo, dopo aver comunque finanziato il servizio pubblico con le loro tasche.

Da parte nostra, condividiamo volentieri il messaggio di Giuseppe Ricci, presidente del Comitato Promotore Referendum, che ci rassicura:
“…la stessa Corte Costituzionale ha deciso che la nuova legge, con la quale si intende evitare un referendum, deve soddisfare le richieste dei promotori del referendum stesso.
Altrimenti la nuova legge sarà automaticamente sottoposta a referendum.”

#BuongiornoLivorno, attivo nella raccolta e consegna firme con altre forze cittadine, all’interno di un comitato per la difesa della sanità pubblica, continuerà a seguire da vicino gli sviluppi regionali di questa riforma, appoggiando eventuali ricorsi e vigilando sui lavori del consiglio regionale, nel quadro degli strumenti che le istituzioni mettono al servizio dei cittadini.
Auspichiamo una reale volontà dell’assessore di coinvolgere i comuni e i cittadini nel ripensamento del nostro modello sanitario, e invitiamo cittadini, associazioni e realtà livornesi interessate a non abbassare la guardia e focalizzare l’attenzione sul futuro che ci viene costruito sotto gli occhi.

Il Direttivo di BuongiornoLivorno