Un salto nel buio. Questo hanno proposto a Livorno il Sindaco e la Giunta per uscire dalla difficile situazione di AAMPS, frutto dei gravi errori delle gestioni precedenti, tutte targate Pd, che hanno prodotto il debito milionario che oggi minaccia la vita dell’azienda e dello stesso Comune.
Gestioni scellerate delle quali qualcuno prima o poi dovrà pagare il conto e che hanno portato la città alle soglie del baratro odierno.
Dal buio al buio. Dopo mesi di interpellanze, interrogazioni, mozioni e indagini che hanno provato a fare breccia nel muro di silenzio che l’Amministrazione ha eretto intorno alle reali condizioni di salute dell’azienda e alle strade da percorrere per trovarle una cura, siamo arrivati alla vigilia dell’assemblea straordinaria che deciderà del futuro della società. Ci siamo arrivati con un atto di variazioni finali al bilancio che taglia la spesa corrente comunale per la cifra corrispondente alle esigenze della ricapitalizzazione di AAMPS e, parallelamente a questo, con un atto di indirizzo della Giunta che invita il CdA della società a sottoporre al giudice la richiesta di concordato preventivo in continuità. Due richieste tra loro in netta contraddizione proposte a 5 ore di distanza l’una dall’altra.
Alla fine la Giunta si è sbilanciata per la seconda, di cui non aveva mai fatto parola nei mesi precedenti alla recente approvazione del bilancio. Si è sbilanciata per una procedura regolata dalla legge fallimentare: una procedura incerta che avrebbe meritato studi più approfonditi e il reperimento in via preliminare di tutta una serie di informazioni. Niente di tutto quello che avrebbero dovuto fare per mettere il Consiglio Comunale nelle condizioni di esercitare in pieno il proprio potere di indirizzo è stato fatto. Niente di quello che avrebbero dovuto fare per mettere la città al riparo da un colpo che potrebbe rivelarsi fatale per un tessuto economico e sociale fragile com’è quello livornese. Al di là dello scarso profilo etico della proposta (il Pubblico che scarica le sue inefficienze e i suoi errori sulla società civile come la peggior azienda), i rischi collegati all’iniziativa che la Giunta ha in animo sono tanti e gravi: dalla perdita di molti posti di lavoro al dissesto del Comune stesso. Lunedì saremo chiamati a pronunciarci su qualcosa su cui il Sindaco in primis non ha affatto le idee chiare. Su una soluzione che è stata presa in fretta e furia sulla base di dati parziali e non verificati. Siamo lontani anni luce da quella razionalità con cui, mettendo da parte le nostre inclinazioni politiche, ci siamo resi disponibili ad affrontare una situazione di emergenza, che avrebbe richiesto da parte di tutti lo stesso atteggiamento laico che noi abbiamo tenuto nell’interesse della città e che di certo ha contribuito a chiarire le idee a tante persone su come stiano le cose davvero. La soluzione migliore per AAMPS era quella che arrecava il danno minore a Livorno e ai livornesi, l’abbiamo detto tante volte. Non siamo affatto sicuri che sia quella che ci è stata presentata oggi e non la sosterremo. Voteremo no. E a giudicare da quello che abbiamo visto e sentito in aula oggi non saremo i soli. Ancora una volta, alle prese con decisioni importanti, il governo a 5 stelle rivela tutti i suoi limiti, il suo rifiuto o, forse, la sua incapacità di far sintesi politica al suo interno. Il rifiuto e forse l’incapacità di governare i processi più critici del nostro presente.
Gruppo consiliare e Direttivo BuongiornoLivorno