Apprendiamo dal sito del Comune di Livorno che il 30 dicembre 2015 è stato indetto un bando, rivolto alle imprese livornesi, per “promuovere attività di sviluppo ed investimento sul territorio dell’area di crisi presentando un abstract della loro idea di investimento”
Questa comunicazione si inserisce nel percorso che, attraverso l’accordo di programma – stipulato con la Regione Toscana con le delibere n. 525/15 e 1126/15 – dovrebbe facilitare la re-industrializzazione, portando risorse da investire sul territorio per un rilancio economico di tutto il tessuto (già analizzato in altri nostri comunicati, vedi “Fare chiarezza sull’Accordo di Programma” e “Accordi di programma e crisi complesse”).
La Giunta, attraverso questa comunicazione, pubblica un cronoprogramma in cui le scadenze risultano talmente ravvicinate da rendere evidente come solo determinate aziende, informate preventivamente (le famose aziende amiche?) e informalmente, possano rispondere con la necessaria organizzazione. La pubblicazione difatti è del 30.12.15; la data per la registrazione delle aziende interessate è entro e non oltre il 9.01.2016; la valutazione delle proposte da inserire nell’Accordo di Programma, infine, scade il 20.01.2016. Un approccio di questo tipo ci fa rivivere un film già visto, protagoniste tattiche ormai consolidate (ma che confidavamo fossero morte e sepolte) di chi vuole agire secondo la propria strategia, avvantaggiando una parte.
La cosa è tanto più inquietante quanto più sappiamo che ventiquattr’ore prima della pubblicazione, e cioè il 29 dicembre, l’amministrazione comunale aveva indetto un tavolo tecnico con tutti i portatori d’interesse del territorio (sigle sindacali, vertenze occupazionali, organizzazioni di categoria), in cui però nessun aspetto del bando, che ripetiamo sarebbe stato reso pubblico il giorno successivo, sembra essere stato approfondito.
La domanda sorge spontanea: se neanche a un tavolo tecnico si riescono ad analizzare e chiarire aspetti così importanti per il nostro futuro, che cosa sta accadendo? Questo bando è preliminare a un piano di fattibilità reale sullo stanziamento dei fondi? Oppure questi passaggi formali vengono compiuti solo per poter trasformare, a suon di bandierine, la lista delle “cose da fare” in lista delle “cose fatte”?
Per risolvere i problemi che vanno dalla disoccupazione all’ambiente fino alla salute, insomma, quale piano si sta progettando? Siamo forse già (mortalmente?) stritolati in quella sovrastruttura Ministero-Regione-Invitalia che non permette di decidere in modo autonomo e trasparente sui futuri investimenti?
Siamo ormai nel 2016: ma – tra vescovi (che rilanciano incenerimenti insieme a sigle sindacali le cui responsabilità nel trasformare una giusta lotta sindacale in una costante strumentalizzazione politica sono, purtroppo, oggettive) e bandi come minimo opachi – sembra di continuare a vivere in un nefasto passato che non passa. Se poi leghiamo il tutto alle politiche regionali e nazionali, volte a privatizzazione ogni settore di pubblico interesse, e all’assist del governo su atti favorevoli a nuove installazioni di inceneritori e a sconti nelle valutazioni di impatto ambientale concessi a progetti industriali, allora davvero quello appena iniziato è “l’inverno del nostro scontento”, in cui non vediamo alcuna luce che fughi i troppi dubbi accumulati.
L’accordo di programma è questione tanto complessa quanto fondamentale per poter pensare non solo a riconvertire il tessuto economico e industriale cittadino ma a rilanciare l’economia grazie a trasferimento tecnologico e innovazione. A chi voglia segnare il destino industriale di Livorno è giusto ricordare che, in tema di gestione dei rifiuti, l’inceneritore è per noi l’ultima scelta, tanto più nel momento in cui si va profilando la gestione industriale delle soluzioni proposte da Zero Waste (http://www.zerowasteitaly.org/). In questo caso non basta la fede: sono imprescindibili chiarezza, progetti innovativi e trasparenza.
Il nuovo anno, con questi presupposti, non può che iniziare con una forte dose di preoccupazione.
#BuongiornoLivorno
Immagine di Luca Aless (Own work) [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons