“[…] in fin dei conti rischiare di essere presi dai repubblichini e andare in montagna era una scelta di vita che era quella di mettersi contro i nazisti e i fascisti, definitivamente.” Osmana Benetti, dall’intervista rilasciata a “Il Quartiere”, n° 22.
Definitivamente, un avverbio che ben si lega alla compagna Osmana.
Staffetta partigiana ancora adolescente, un ingresso definitivo nell’età adulta.
A vent’anni incontra Garibaldo Benifei, suo compagno di militanza e poi di vita – un amore definitivo, che durerà fino alla morte di lui.
Nel 1945 Osmana e Garibaldo si sposano – matrimonio civile, il primo del dopoguerra, a Livorno – scambiandosi fedi d’acciaio, regalate agli sposi dai lavoratori dei Cantieri Navali.
Da allora Osmana ha sempre lavorato alla realizzazione di scuole, case, mense e asili, alla formazione delle giovani, all’organizzazione delle prime feste dell’8 marzo e, naturalmente, alla trasmissione della memoria, una memoria militante che l’ha vista diventare, nemmeno sei mesi fa, Presidente onoraria dell’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti. Da nemmeno un anno aveva ricevuto la massima onorificenza della nostra Città, la Livornina, conferitale per aver contribuito alla liberazione dell’Italia dal fascismo, alla ricostruzione del Paese e alla difesa della nostra Costituzione.
È con molto dispiacere che #BuongiornoLivorno, commossa, saluta Osmana Benetti Benifei.