Da quest’anno con la vostra dichiarazione dei redditi è possibile destinare il 2 per mille alle associazioni culturali (oltre che ai partiti). Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21 marzo 2016 fissa “i criteri per la destinazione del due per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, a favore di associazioni culturali, ai sensi dell’articolo 1, comma 985, della legge 28 dicembre 2015, n. 208″ (in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.95 del 23-4-2016). Le associazioni beneficiarie devono essere iscritte in un elenco istituito dalla Presidenza del Consiglio dei ministri il quale prevede che questi enti abbiano come finalità lo svolgimento e/o la promozione di attività culturali e che risultino esistenti da almeno cinque anni al momento della presentazione della domanda.
Un’iniziativa positiva, ci verrebbe da dichiarare, se non fosse che l’operazione sia stata occultata dal Governo, dato il pochissimo tempo a disposizione per le associazioni di potersi iscrivere alle suddette liste e la poca pubblicizzazione della proposta. La distanza temporale dalla promulgazione del decreto al termine di iscrizione alle liste, infatti, è stata di soli 15 giorni.
È questa la politica di valorizzazione culturale tanto sostenuta dal Governo Renzi?
Ricapitolando le “risorse” per la cultura italiana si sommano in 150 milioni di euro stanziati con il mailbombing, che come abbiamo già detto non basterebbe nemmeno per la manutenzione ordinaria degli edifici, e il 2 per mille dei contribuenti.
Al di là delle critiche di livello nazionale vi invitiamo a dare uno sguardo alla lista, pubblicata ieri, delle associazioni rientrate nei criteri di selezione. Si nota una bassa partecipazione livornese, dovuta probabilmente ai problemi di tempistica e di scarsa pubblicità ma la donazione non è territoriale.
Come fare:
- Il 2 per mille non costa niente, così come gli altri “per mille”, ma viene destinata una quota dell’imposta sul reddito che comunque va a confluire nelle casse pubbliche.
Si versa compilando la dichiarazione dei redditi indicando il codice fiscale dell’associazione scelta. - È possibile versare il 2 per mille anche senza effettuare la dichiarazione dei redditi mediante la compilazione di una scheda approvata dall’Agenzia delle Entrate allegata ai modelli di dichiarazione.
- Se non si comunica il codice fiscale o se esso risulta errato, gli importi saranno ripartiti in proporzione al numero complessivo delle scelte ottenute da ciascuna associazione.
- È possibile indicare solo un beneficiario, pena la nullità della scelta fatta.
- Gli enti beneficiari devono rendicontare l’utilizzo dei fondi ottenuti entro un anno dalla ricezione degli importi attraverso una relazione illustrativa.
Gruppo Cultura #BuongiornoLivorno