Rifugiati e accoglienza in famiglia


Arrivano buone notizie da Firenze. Il Prefetto della città ha comunicato il via libera del Viminale al progetto di accoglienza in famiglia, proposto un anno fa dalla Regione Toscana in via sperimentale e arenatosi proprio per il mancato assenso del Governo.
È stato firmato un protocollo di intesa tra la Prefettura UTG di Firenze e la Regione “per l’individuazione di ulteriori modalità di accoglienza in favore di cittadini extracomunitari richiedenti la protezione internazionale” che prevede l’apertura di una collaborazione tra I soggetti istituzionali e altri interessati.

A grandi linee il funzionamento è questo: vengono individuati i soggetti gestori del servizio (associazioni ed enti del Terzo Settore) che vanno a formare un Albo. I cittadini e le famiglie che si propongono di ospitare entrano in contatto con uno dei soggetti appartenenti all’Albo e stipulano con esso un “Patto di Solidarietà” contenente il disciplinare da seguire (requisiti del nucleo e dell’appartamento, ecc.).
Ogni casa potrà accogliere fino ad un massimo di due profughi, per una durata minima di tre mesi fino a massimo un anno. Il migrante che verrà accolto dovrà obbligatoriamente trovarsi in Italia da almeno tre mesi, il tempo di acquisire un livello sufficiente di italiano. Le famiglie riceveranno una cifra di 16 euro al giorno per migrante, dovendo provvedere al vitto e all’alloggio.
Le famiglie inoltre saranno coinvolte in attività di formazione e orientamento, prima dell’inizio dell’attività di accoglienza.
La Regione Toscana ha riattivato il numero telefonico al quale i cittadini e le famiglie possono rivolgersi per offrire l’ospitalità: 055/4383030.

‪#‎BuongiornoLivorno‬ considera questa iniziativa, che si inquadra perfettamente nella linea seguita da tempo dalla Regione Toscana di scegliere l’accoglienza diffusa, molto positiva per tre ragioni: contribuisce a inserire ancora meglio i migranti e richiedenti protezione internazionale nel tessuto cittadino, favorisce il diffondersi della consapevolezza riguardo alla necessità di scegliere la convivenza con gli altri, rende possibile una ricaduta economica positiva su un territorio in chiara difficoltà. Esistono esempi funzionanti e meritori di questo tipo di progetti in molte città italiane, come Milano, Parma e Torino.

Chiediamo ufficialmente all’Amministrazione Comunale di farsi parte attiva e propositiva, contattando gli Enti sopracitati per offrire disponibilità e collaborazione. Chiediamo che l’Amministrazione Comunale operi nei confronti della Prefettura UTG di Livorno e delle Associazioni che attualmente lavorano nell’ambito dell’accoglienza dei richiedenti asilo, stimolando l’impegno alla creazione di un Albo locale di soggetti gestori, all’istituzione di un numero telefonico dedicato e alla promozione nella cittadinanza di questa iniziativa.

Vogliamo fortemente che non si ripetano situazioni di assenza e noncuranza, come nel recente caso del fallimento del bando sui lavori di pubblica utilità (a costo zero) per i migranti, lasciato scadere dall’Amministrazione senza colpo ferire.

Tavolo Sociale #BuongiornoLivorno