“Recuperare la politica come strumento di trasformazione della realtà”: Jorge Sharp, in Cile, è il nuovo sindaco di Valparaíso.


Jorge Sharp, candidato del Movimiento Autonomista con l’appoggio di Izquierda autónoma (da lui stesso fondata nel 2012), ha sbaragliato sia Leopoldo “DJ” Méndez, musicista e candidato di Nueva Mayoría, sia Jorge Castro, candidato di Chile Vamos e sindaco uscente della città.
Sharp, avvocato trentunenne, ha ottenuto il 54,1% dei voti, seguito da Méndez con il 23,1 e da Castro con il 21,7 (sconfitta, questa, tanto più cocente se si pensa che Castro, sindaco uscente, nelle due elezioni precedenti aveva quasi raggiunto il 45% delle preferenze).
Poche settimane prima del voto Sharp ha ricevuto l’appoggio di Paula Quintana, ex militante del Partido Socialista de Chile – ritiratasi dalla competizione elettorale proprio per dare il proprio sostegno a Sharp – e del parlamentare Gabriel Boric, il che ha giocato un ruolo fondamentale per il risultato.
Originario di Magallanes, nell’estremo sud del continente, ma abitante a Valparaíso fin dagli anni dell’università, Sharp ha, tra i suoi punti principali, un nuovo modello di sviluppo per la città, la ridefinizione delle sue priorità, la trasparenza nell’amministrazione comunale e una maggior partecipazione politica e amministrativa.
Il suo programma, dice, “non è un programma fotocopia e non ricalca strade già battute”. Sharp è a favore della liberalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza, perché ritiene prioritario mettere al centro del dibattito l’autodeterminazione delle donne e i loro diritti riproduttivi. Inoltre è un sostenitore della legalizzazione della marijuana ma è un fiero oppositore del narcotraffico.
La sua pagina Facebook è https://www.facebook.com/JorgeSharpValpo/; il suo sito, http://jorgesharp.cl/.
Questo è il discorso che ha pronunciato subito dopo la proclamazione dei risultati: trovate il video originale in http://www.cnnchile.com/noticia/2016/10/23/jorge-sharp-sacudio-las-coaliciones-y-es-alcalde-de-valparaiso.

“È finito il duopolio. È finito oggi, in questa dolce sera, il duopolio. È finita la corruzione. È finita l’ingiustizia. Sono finite le cattive pratiche. Oggi, da Valparaíso, irrompe una nuova forza politica e sociale fatta da noi cittadini onesti, degni, che – nell’indipendenza dai partiti tradizionali – ci siamo impegnati a ricostruire non solamente la dignità di Valparaíso ma la dignità del nostro Paese.
Eccoci, eccoci: e non siamo qui grazie alla sorte ma a un lavoro di costruzione, durato oltre dieci anni, di varie forze politiche e sociali. Innanzitutto il movimento autonomista, cui appartengo, ma molta è stata la perseveranza con cui per anni, dal fronte della lotta per la città a quello ambientalista, da quello urbano a quello delle periferie, abbiamo chiesto una città differente. Oggi abbiamo l’opportunità che sia la gente a governare Valparaíso.
Abbiamo dimostrato che con una pratica politica diversa, che metta al centro e renda protagonisti gli interessi della maggioranza dei cittadini è possibile costruire un’alternativa per il Paese e per governare una città.
La nostra sfida – il centro, il cuore della nostra sfida – è vincere la disuguaglianza, vincere questa disuguaglianza, frutto di un modello economico e sociale neoliberista che impoverisce il nostro popolo, che gli ruba la dignità. Oggi il progresso nel nostro Paese è nelle mani di pochi. Qui a Valparaíso la nostra sfida è dimostrare che con un governo partecipativo, con un governo in cui la protagonista sia la cittadinanza, è possibile ridistribuire radicalmente quel progresso per costruire così, finalmente, un Paese e una città in cui per tutti noi sia possibile vivere con dignità, con diritti, con democrazia: in definitiva, con un benessere per il futuro della nostra patria.
La nostra sfida non si limita a Valparaíso ma va da Arica a Magallanes, dalla cordigliera delle Ande al mare. La nostra sfida vuole rappresentare i dimenticati, gli abbandonati, quelli che non sono stati investiti dall’allegria, quelli che da anni sono, o erano, vessati, non sopportando più una classe politica che ha ostacolato in ogni modo la ridistribuzione del progresso nella nostra patria.
Oggi noi indignati, noi disincantati, noi sfruttati, noi sfruttati!, stiamo prendendo nelle nostre mani il futuro di una città, il futuro di un intero Paese. Lo sappiano i potenti, lo sappiano tutti quelli che se ne sono stati al calduccio per anni nelle loro case: oggi a Valparaíso arriva la gente degna e pulita, per governare Valparaíso, per rimetterla in piedi.”

[La piazza intona slogan: se siente, se escucha, arriba los que luchan – “Si sente, si ascolta, viva quelli che lottano”]

“Oggi abbiamo spaccato! Questa data sarà ricordata negli annali della storia della nostra città: oggi il popolo di Valparaíso si è espresso nelle urne con una maggioranza storica, una maggioranza politica, sociale e civica, dicendo che quel che vuole è costruire un’alternativa. E oggi noi siamo l’alternativa, siamo la forza politica e sociale per governare questa città, cazzo!”

[Sharp risponde alla domanda di un giornalista]

“È davvero un fatto storico. Credo che nelle urne si sia espressa e abbia preso forma una scommessa, partita da molte forze politiche e sociali di Valparaíso ma che si sta già diffondendo in tutto il Cile. E credo che debbano prenderne nota, credo sia meglio che inizino a prenderne nota quelli di sempre: questa forza politica e sociale ha fornito una lettura e una proposta, in questo caso per la città, a questo scontento, a questa indignazione, che per qualcosa come trent’anni ha fomentato le disuguaglianze. Si è capito che il problema è che il progresso era concentrato nelle mani di pochi e si è finalmente capito che era possibile recuperare l’idea che siamo noi cittadini a poter governare le città; credo che questa sia davvero il primo grande passo per un processo nazionale che sta già vivendo, anche se ancora silenziosamente, chi è al nostro fianco, con la ferma convinzione di costituire un’alternativa diversa rispetto ai partiti politici tradizionali. Un’alternativa in cui a essere protagonisti siano gli interessi della gente comune, non quelli dei potenti.”

[Altra domanda: “Perché il Comune di Valparaíso è fallito?”]

“Il Comune ha molti problemi; noi faremo un lavoro serio, un lavoro che sia all’altezza delle aspettative che abbiamo. In questo momento voglio dare un riconoscimento, molto affettuoso e molto fraterno, al lavoro incessante compiuto, per anni, da molti funzionari comunali che, durante tutta la campagna elettorale, ci hanno manifestato il loro appoggio. È con loro che vogliamo governare, con loro e con la loro esperienza. Ma sia chiaro, e sia chiaro per tutti i corrotti, che ora i poteri politici crolleranno: tutti i funzionari onesti, quelli che credono nella città e la amano, tutti quelli avranno spazio in questa nuova giunta cittadina che abbiamo conquistato.”

[Altra domanda]

“Credo che il grande sconfitto di oggi sia la politica tradizionale e che i grandi sconfitti siano i suoi esponenti, i politici tradizionali che hanno governato la città per più di trent’anni, che stanno governando il Paese da più di trent’anni: soprattutto Jorge Castro, che con la sua campagna piena di insulti, una campagna piena di autocompiacimento, non ha capito che cosa stava succedendo. Credo che oggi sia stata espressa una maggioranza per il cambiamento sociale profonda, chiara, indiscutibile, che avrà il compito di proporre a Valparaíso una forma di governo completamente diversa, in cui il ruolo del protagonista, nella gestione della città, passa alla gente di Valparaíso.”

[Altra domanda]

“Il problema dell’astensionismo è molto più profondo e non lo si risolverà in una sola elezione. Credo che sia l’espressione di un profondo distacco, di una grave disaffezione che moltissimi hanno nei confronti della democrazia formale, di questa forma del fare politica. Ho l’impressione che noi si sia il timone in grado di invertire, poco a poco, questo processo; e credo che, nella misura in cui sapremo recuperare la politica come strumento di trasformazione della realtà, potremo modificare e trasformare la nostra vita quotidiana. Dobbiamo dimostrare alla gente che è possibile utilizzare la politica come strumento per il cambiamento.”

A cura di Fiamma Lolli per Buenos Días Leghorn – staff di traduzioni di #BuongiornoLivorno