La situazione abitativa nella nostra città ha assunto ormai un carattere, per usare un ossimoro, di ordinaria emergenza. Assistiamo alla negazione di un diritto sancito da documenti e patti internazionali di fondamentale importanza: di diritto alla casa (o all’abitazione, all’alloggio e altri sinonimi) si parla esplicitamente all’art. 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, all’art. 11 della Icescr – Convenzione Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali, all’art. 31 della Carta Sociale Europea. La Costituzione della Repubblica italiana lo cita all’art. 47 e le sentenze della Consulta in merito sono innumerevoli.
Insomma, è un diritto essenziale, di più: imprescindibile, il cui mancato esercizio comporta conseguenze sulla salute, fisica e psichica, della persona, che non godendolo vedrà intaccati molti altri diritti fondamentali (dalla salute all’istruzione), perdendo o vedendo duramente minacciata la propria stessa dignità.
Restando nell’ambito locale d’azione di una forza politica come #BuongiornoLivorno, siamo convinti che il compito ineludibile di qualsiasi Amministrazione comunale consista nell’attuare tutte le misure possibili per attaccare il problema alla radice e iniziare a risolverlo (o, quantomeno, ad attenuarne progressivamente gli effetti disastrosi). È necessario un progetto serio e concreto che anteponga le necessità delle persone a quelle del profitto: l’azione di governo locale deve tendere al perseguimento del bene comune e della maggiore utilità sociale di ogni intervento.
A tale proposito nel luglio scorso il Consiglio comunale ha approvato una mozione (firmata da Marco Cannito di Città Diversa) che, preso atto dell’esistenza del Piano casa comunale, impegnava il Sindaco:
- alla requisizione temporanea degli immobili vuoti e inutilizzati destinandoli per le emergenze abitative con motivazione di urgenza umanitaria;
- laddove possibile a prevedere un’eventuale indennità di occupazione da parte degli ospitati;
- il tutto secondo misure, modalità e tempistiche ritenute congrue.
In conseguenza di tale atto, sui media e sulle piattaforme social si scatenò una polemica largamente immotivata e ci fu addirittura chi, con grande cinismo, ipotizzò scenari apocalittici, paventando espropri ai danni di poveri pensionati indifesi e immaginando un Comune che, vampirizzando il futuro delle persone, si sarebbe appropriato indebitamente del frutto dei loro sacrifici.
Naturalmente (e purtroppo per tali profeti di sventura) la realtà si è incaricata di smentirli.
Una ricerca di Unione Inquilini ha portato a conoscenza della città che, nella sola zona centrale, ci sono almeno 15 alloggi, proprietà di Enti Previdenziali e sfitti da anni, che potrebbero rientrare a buon diritto tra quelli oggetto del dispositivo della mozione Cannito. Unione Inquilini propone di inserirli nel circuito del canone concordato, con relativa indennità di occupazione per i proprietari.
#BuongiornoLivorno, dopo aver votato a favore della mozione Cannito, chiede dunque all’Amministrazione:
- di attivarsi per censire tutti gli immobili nello stato di inutilizzo pluriennale di proprietà di Enti, Fondazioni, Assicurazioni etc;
- di interagire con i Proprietari affinché li mettano a disposizione per le necessità pubbliche e, nel caso non ci sia una risposta positiva, di requisirli ai sensi della mozione approvata;
- di ricercare con la Prefettura tutte le soluzioni possibili per disinnescare la bomba sociale che, stante la situazione di grave crisi economica che non accenna a allentare la morsa, nonostante le tranquillizzanti dichiarazioni del Governo nazionale, rischia di esplodere.
Gruppo Sociale di Buongiorno Livorno