Mobilità e patrimonio. Assessorati di cassa.


La Giunta Nogarin da quasi un anno ha scelto di dotarsi di un secondo assessorato al bilancio. Oltre a Lemmetti, vero ago della bilancia di tutte le principali scelte della giunta pentastellata (concordato AAMPS su tutte), l’ingresso in giunta dell’assessore Vece, subentrato a Gordiani (molto vicino al PD e quindi poco allineato ai diktat della coppia Nogarin – Lemmetti) e al quale sono state affidate due deleghe fondamentali sul piano economico come mobilità e patrimonio, sembra andare nella direzione del sempreverde “facciamo cassa”.

Prima la scelta degli stalli, dei parcheggi e dei contrassegni, adesso la pista ciclabile di viale Italia, che favorisce inevitabilmente l’uso dei parcheggi a pagamento: manovre di bilancio aggiuntive e quindi una sorta di ulteriore tassazione indiretta, recuperando risorse dai cittadini e dal territorio anche grazie all’incremento delle multe realizzate. Attraverso l’alibi della mobilità sostenibile, si cerca di trovare soluzioni alle entrate di bilancio e alla graduale riduzione di finanziamenti da Roma (ricordiamo che la mobilità sostenibile sarebbe una delle 5 stelle del movimento di Grillo).
Senza entrare qui nel merito delle scelte, la nota politica da evidenziare è che una giunta che è diretta emanazione dello spirito grillino non riesce a comportarsi diversamente da chi l’ha preceduta e che era “fatta di tutt’altra pasta”: anche con Nogarin si calano dall’alto scelte importanti, che colpiscono le abitudini e le scelte dei cittadini. Di più: non si è in grado di spiegare le cose come stanno e non si prendono in considerazione progetti minimamente partecipativi.

Sul versante del patrimonio pubblico, inoltre, il piano delle alienazioni votato dalla maggioranza nell’ultimo bilancio di previsione e tornato in discussione in questi giorni in commissione, non fornisce nessun segnale di inversione di tendenza e immobili come l’Ex Ce.CU.PO di via degli Asili o l’ex Circoscrizione 1 a Sorgenti, invece di essere rigenerati a fini sociali o culturali verranno molto probabilmente sacrificati sull’altare della cassa comunale. Niente di nuovo sotto il sole purtroppo.

I percorsi partecipativi – o presunti tali – vengono invece maldestramente messi in piedi per altre cose che meriterebbero a nostro avviso un diverso trattamento: ci riferiamo agli istituti referendari e agli strumenti e spazi di partecipazione previsti o da inserire nello Statuto Comunale, la carta fondamentale del Comune di Livorno. Da tempo il meet up è impegnato nella costruzione dello Statuto 2.0 e in particolare nella proposta di nuovi organismi quali i Consigli di Quartiere e il “Quorum Zero” (o ridotto) per i referendum cittadini.
Cose da non poco, insomma. Temi che anche BuongiornoLivorno ritiene fondamentali e sui quali esistono anche sensibilità e idee comuni (si veda il nostro programma di mandato per le Comunali del 2014). Temi talmente importanti e delicati che meriterebbero di essere trattati bene, senza ambiguità e contraddizioni. Mentre i 5 Stelle sembrano cavalcare proprio queste dinamiche, con comunicazioni e inviti alla discussione che confondono piani e livelli, si attendono da tempo luoghi e contesti consoni ad un dibattito pubblico sugli argomenti in questione.
Insomma, si tenta di aprire la partecipazione a questioni più “tecniche” che interessano poco la quotidianità della popolazione e si evita invece il minimo confronto per scelte che hanno una conseguenza diretta e immediata nella vita degli abitanti.

La partecipazione dovrebbe essere concepita come forma ordinaria di amministrazione e di governo, che si pratica attraverso la realizzazione di percorsi appositi, con il Bilancio Partecipato e la pianificazione partecipata del territorio, che comprende la gestione “diretta” di alcuni spazi pubblici e di alcuni servizi. In questo senso siamo ancora lontani.

Direttivo di #BuongiornoLivorno