Gentile Sindaco,
Il territorio comunale è stato in questi ultimi 20 anni oggetto di operazioni urbanistiche scellerate che hanno prodotto disuguaglianze e svilito la dimensione pubblica della città.
A fine luglio è prevista l’adozione del nuovo Piano Strutturale ovvero l’atto principale che determinerà le scelte da qui ai prossimi vent’anni.
Siamo convinti che sia indispensabile tornare, una volta tanto, a fare politica affinché il piano da documento tecnico diventi un momento di consapevolezza collettiva e espressione culturale di un territorio.
Condividiamo la scelta di discontinuità con il passato e proprio per questo riteniamo indispensabile verificare nel merito tale affermazione. Ci riferiamo in particolare alle individuazioni delle unità territoriali e delle aree degradate.
Adottare il piano a luglio significa avere pochissimo tempo a disposizione per approfondire sul piano politico le ricadute collettive e prospettive connesse a tali aree.
Anche l’Osservatorio Trasformazioni Urbane si è espresso in tal senso, specie riguardo al tema della fragilità del territorio, a seguito dell’alluvione e al rispetto dell’equilibrio ambientale e delle aree a rischio, come base per la pianificazione futura.
Perciò riteniamo indispensabile e giusto sospendere a luglio i lavori sul Piano Strutturale e favorire la discussione per l’adozione a partire da settembre.
A maggior ragione anche a seguito della presentazione del nuovo Piano regolatore che si è svolta in una sala consiliare vuota (in occasione di una commissione consiliare), come denunciato dall’architetto Augusto Cagnardi (progettista del nuovo Piano) e da un documento firmato dal’Ordine degli architetti.
Sono almeno due gli aspetti critici rilevanti, a nostro avviso.
La partecipazione, nonostante gli incontri, sporadici, da due anni ad oggi, è stata lasciata alle iniziative dei singoli in forma individuale, poiché il “famoso” Urban Center, decantato in passato ma mai realizzato, avrebbe potuto e potrebbe essere uno strumento utile per condividere con la cittadinanza le visioni del Piano. Proprio perchè il 99% della documentazione messa a disposizione dei consiglieri non è leggibile da parte dei non addetti ai lavori.
L’altro aspetto riguarda il vero cuore politico delle scelte urbanistiche: tutto è rimandato al Piano Operativo. Su questo occorre aprire una seria riflessione, per cercare di comprendere che cosa comporti tale “delega” ai futuri Piani operativi, di attuazione delle previsioni del Piano Strutturale, specie in relazione al confronto con il vigente Piano e il suo stato di attuazione, con molti piani attuativi, come Abitare sociale Coteto e Garibaldi, ancora in ballo, o rispetto alla nuova edificazione di via Goito agli orti Urbani.
L’auspicio è che si riapra la discussione e che il consiglio e le commissioni riacquistino il ruolo di protagonisti nella pianificazione urbanistica futura del territorio, sia per il Piano che per i successivi Piani operativi e per le cosiddette “concessioni convenzionate” (attualmente competenza di giunta). Evitando il rischio di passare dall’auspicata urbanistica partecipata all’urbanistica isolata.
Gruppo Urbanistica e Ambiente Buongiorno Livorno