Se questa è scuola.


Se questa è scuola.
Ad agosto le nomine annuali per coprire i posti vacanti nelle scuole sono state rimandate a data da definirsi e, ad oggi, ancora sono un miraggio.
Le scuole primarie non riescono a garantire quindi il tempo pieno, i genitori devono organizzarsi per tenere i figli o pagare una babysitter che permetta loro di andare a lavorare perché i soldi per campare ancora non si trovano sugli alberi.
Se questa è scuola.
Le insegnanti precarie che aspettano le nomine non percepiscono uno stipendio da giugno e la disoccupazione arriva a pezzi e bocconi (8€, poi 200€, poi 400€) ma nel frattempo ci sarebbe da mantenere una famiglia, pagare un mutuo/affitto, bollette, fare cose, vivere.
Se questa è scuola.
Notizia delle ultime ore è stata quella di dare l’ok alle scuole per nominare temporaneamente (fino al giorno delle nomine regolari) così da tappare, sedare le urgenze come ad esempio insegnanti del tempo pieno che si trovano a gestire una classe di 27 alunni da sole. In questo modo le insegnanti precarie si troverebbero a supplire per breve tempo (si spera) colleghe che poi saranno nominate in seguito: non ci avete capito nulla? Nemmeno loro, mi sa.
Se questa è scuola.
In tutto questo ci sono i vostri/nostri bambini che nel giro di un anno vedono sfilare maestre perfette sconosciute che, ognuna col suo metodo, provano a insegnare qualcosa.
Se questa è scuola.
Per questo domani mattina, 21 settembre, ore 10:00 ci troveremo di nuovo davanti al Provveditorato per far sentire la nostra voce nel silenzio generale di sindacati e giunta comunale impegnati a farsi fotografare sorridenti per l’inaugurazione di un altro anno scolastico disastroso vissuto sulla pelle di alunni, alunne, genitori lavoratori, lavoratrici e insegnanti precari/e.
Se questa è scuola.

Roberta Bancale