Premessa
Per BL sono prioritari gli aspetti della pianificazione connessi alla spesa pubblica.
Due ordini di idee: il primo è che un PS serio debba essere in grado di orientare la spesa pubblica su alcune tematiche prioritarie che devono trovare spazio nel documento anche se tecnico; il secondo per favorire in questo ambito le collaborazioni pubblico-privato che devono servire quasi esclusivamente a favorire l’attuazione delle linee sulle tematiche prioritarie.
In questa chiave parliamo di rigenerazione urbana, che per noi assume un significato alternativo e non è una parola vuota per nascondere operazioni edilizie potenzialmente espansive ( seppure racchiuse dentro un perimetro).
Il Piano Strutturale deve essere visto come strumento del pubblico per fare gli interessi del pubblico e spendere più e meglio, anche in relazione alle opere pubbliche.
La nostra parola d’ordine è “urbanizzare solo se serve e se ciò crea vantaggi diretti nello specifico alla collettività”
Di seguito i punti su cui si è lavorato.
Confronto tra regolamento urbanistico e nuove previsioni
Il PS eredita alcuni “errori urbanistici” pregressi dal vecchio Regolamento urbanistico, senza poter fare nulla per bloccare o invertire la tendenza, Abitare sociale ad esempio, o Luogo Pio, con un accordo ancora da attuare. Tutte nuove superfici residenziali (con ciò che ne consegue rispetto al calo demografico e alla mancanza di servizi di base- standard urbanistici) che non fanno parte del PS2, che a sua volta propone nuove superfici lorde nelle singole UTOE e nelle singole aree di rigenerazione urbana. Ad esempio l’area di rigenerazione “Lamarmora”, com 5000 mq residenziale e 1000 mq per vendita dettaglio, o l’UTOE 3 con 32 000 mq nuove costruzioni e 49 000 di riuso, per un totale di 81 000 mq.
Si introducono meccanismi di premialità e di sostituzione dell’edilizia esistente in zone già dense di edilizia residenziale. Pur essendo comprensibile l’obiettivo di migliorare la qualità dell’edilizia residenziale esistente, il rischio è che molte operazioni non si facciano per questioni di fattibilità, o, nel caso positivo, di una ulteriore saturazione residenziale, specie in aree come le zone utoe 3-4 già sature di edilizia privata realizzata negli ultimi 10 anni.
Attrezzature generali
Il PS2, pur nella sua caratteristica di strumento d’indirizzo futuro, dovrebbe fornire, a nostro avviso, indicazioni precise sulla pianificazione delle attrezzature pubbliche generali e su quegli impianti non più compatibili con la città perchè estremamente inquinanti e impattanti a livello turistico e di qualità urbana.
Per l’area Lonzi, posta in ambito agricolo, non vi sono indicazioni precise.
Lo stesso per l’area del Depuratore, si parla da anni, già nel vecchio piano di un suo trasferimento, ma ci sembra che neanche adesso si individui un’area o una serie di aree per tale obiettivo.
Ancora per l’Ospedale il PS individua un’area di rigenerazione urbana, senza porre vincoli specifici, ma rimandando tutto al piano operativo.
Ospedale, depuratore, aree inquinanti sono priorità cittadine e il PS2 avrebbe dovuto farsene carico con maggiore dettaglio e ponendo vincoli e obiettivi precisi data la natura di documento di ampio respiro. La mancanza di tali indicazioni specifiche e strategiche costituisce un punto di debolezza, mentre è opportuno che il PS2 introduca tra gli obiettivi la capacità di intercettare fondi europei per il miglioramento ambientale urbano; il depuratore a nostro avviso potrebbe essere un obiettivo finanziato a livello europeo, per la creazione di un impianto all’avanguardia e d’innovazione.
Su tale aspetto mancano elementi per far emergere una visione e un indirizzo politico riconoscibile.
Attrezzature scolastiche
Il comune di Livorno è sotto lo standard minimo urbanistico di mq/scuola per abitante, mentre le abitazioni sono ormai quasi una ogni due abitanti, almeno secondo i dati istat al 2011 vi sono circa 73mila alloggi al 2011 (che saranno aumenti ad oggi) a fronte di 158mila abitanti circa e 72mila famiglia.
Appare lecito chiedersi se il PS2 si pone l’obiettivo di risolvere concretamente tale deficit e quali soluzioni e strategie mette in campo, sia in generale che nella rigenerazione urbana.
Per le scuole occorre che il PS2 contenga le informazioni relative allo stato di adeguamento sismico di ogni struttura e gli indirizzi per tutti gli approfondimenti necessari
Partecipazione
Si è già detto della mancanza di un vero e proprio percorso partecipativo, ovvero la partecipazione è stata inesistente e anche il rapporto del garante si limita ad un elenco dei vari incontri.
Agricoltura urbana
Nel PS2 non si trova traccia di agricoltura urbana, sia per quanto riguarda la previsione degli orti urbani che per quanto concerne il mantenimento delle aree agricole periurbane e fluviali, che per il recupero dei manufatti agricoli e terreni di proprietà pubblica che ancora permangono all’interno del perimetro urbanizzato e che sono oggetto di alienazione, quando possono divenire spunto di rigenerazione sociale dei quartieri.
Spunti per la rigenerazione
L’aspetto della rigenerazione urbana che riteniamo fondamentale e strategico è lo stretto legame con l’inclusione sociale attraverso la cultura, la sfida consiste nella messa in rete con altre città italiane che già perseguono tale obiettivo e che sono state premiate per i loro progetti ed esperienze da parte di istituzioni che si occupano di urbanistica e di cultura. L’obiettivo è che anche Livorno si inserisca in questa rete con progetti di rigenerazione che privilegiano la cultura, le start up a vocazione sociale, l’ambiente, l’innovazione tecnologica come motori della rigenerazione e del recupero di aree pubbliche inutilizzate.
Si auspica che il PS2 e di conseguenza il Piano Operativo inseriscano questi obiettivi come prioritari per la rigenerazione urbana, in sostituzione della logica fondiaria legata al meccanismo dello scomputo degli oneri e alla perequazione in cambio di nuova edificazione.
La costa urbana e la situazione ambientale marino-costiera
Dall’analisi del PS2 emerge la necessità di implementazione nei Quadri Conoscitivi dello stato della qualità e delle dinamiche delle acque costiere, le nostre, censite nel Rapporto Arpat 2014. Ovvero la normativa urbanistica dovrebbe essere maggiormente collegata a tali stati conoscitivi rispetto ad una situazione già critica. Su tale base scientifica si potrebbero calmierare le ascese antropiche speculative che sono presenti anche in tempo di crisi, e sono aggravate da una scarsità di risorse pubbliche regionali.
Di seguito alcuni indirizzi che il PS2 dovrebbe indicare nella parte riguardante la costa urbana:
- valorizzazione della costa attraverso risistemazioni e recuperi.
- necessità di riqualificare gli ingressi via terra e anche via mare alla città, tramite un “restailing completo”. La Zona dal Boccale a Quercianella andrebbe davvero ristudiata per le esigenze di fruizione di qualità ambientale, e quindi della costa e delle colline;
- Inserimento di un quadro conoscitivo relativo ai Fossi cittadini e al loro stato ambientale;
- Cura delle spiagge di risulta e delle spiaggette e degli scogli per il benessere dei cittadini e per il turista di passaggio, utilizzo del mare da tenere vivo per non creare zone di abbandono e degrado, per avere un’immagine positiva della città per chi viene da fuori;
- Proposta e individuazione di aree per camper e campeggi per favorire il turismo – integrate con l’ambiente e a basso impatto energetico e ambientale;
- Creare una costa realmente accessibile tramite l’utilizzo del patrimonio pubblico non utilizzato o soggetti a concessione per ospitare servizi per persone con mobilità ridotta;
- Incentivare l’autorecupero dei piccoli manufatti per uso sociale e collettivo in forma di comodato gratuito, in alternativa alla demolizione.
Alluvione
Il PS2 mostra una quasi totale mancanza di elementi che rimandano all’alluvione e alle conseguenze sul territorio e sulle abitazioni. Il Piano dovrebbe favorire la partecipazione attiva e consapevole e risvegliare l’attenzione delle persone sul livello di rischio delle varie zone in cui si risiede, si lavora, si vive.
Occorre perciò che il PS2 indichi le modalità e gli strumenti con i quali coinvolgere fin da subito la comunità intera in relazione alla sicurezza del proprio territorio e alle previsioni del PS2 e del PO.
Il PS2 indica solo aree di salvaguardia in attesa che la Regione metta a punto il Piano Straordinario con i relativi vincoli idrogeologici. Ma è altrettanto necessario che le previsioni di nuova edificabilità e impermeabilizzazione non riguardino aree a pericolosità idraulica, si veda ad esempio tutta l’area a nord della città – cosiddetta porta nord.
Altro aspetto riguarda i tratti finali dei rii (Cigna, ad es.) che sono all’interno del territorio urbano e edificabile, il cosiddetto “perimetro urbanizzato”, all’interno del quale sono presenti aree periurbane e aree non edificate. Il PS2 dovrebbe introdurre come indirizzo la creazione di parchi fluviali e agricoli urbani.
Occorre che il PS2 ponga tra gli indirizzi quello della partecipazione attiva di associazioni ambientaliste, guide ambientali, di quartiere, gruppi di cittadini nella definizione delle azioni e degli interventi futuri e della cura attiva in collaborazione con gli enti preposti.
Mobilità
La cartografia prodotta appare poco leggibile e approssimativa. Occorre che il PS2 indichi una visione a lungo termine, in base alle necessità degli abitanti, preparata per il futuro, dove l’urbanizzazione e i servizi adeguati sono di sostegno alle attività economiche e al benessere sociale. Le indicazioni del PS2 oltre all’approssimazione appaiono insufficienti ad affrontare le reali criticità che hanno profonde e gravi ricadute economiche sull’attrattività per le imprese e sul turismo. La previsione del “tram su gomma” risulta un progetto insufficiente, blando e vago, mentre occorre tener conto delle potenzialità legate al ripristino del sistema ferroviario urbano, in primis stazione San Marco come collegamento nord sud. Le situazioni di trasporto pubblico su rotaie, tram, e metro superficie, creano un enorme beneficio per tutto il sistema integrato di mobilità urbana. Si rileva una debolezza previsionale – la mancanza di un trasporto pubblico metropolitano e integrato – al fine di intercettare i finanziamenti europei per la mobilità sostenibile.
Gruppo Urbanistica Buongiorno Livorno