Il nostro orizzonte


Oggi sul nostro panorama incombe l’imponente sagoma della Seri Camellia, quasi 300 metri di nave gasiera all’ancora a un paio di chilometri dalla costa davanti a Castel Boccale.
Il rigassificatore ci era stato venduto (continuiamo a pagarlo in bolletta) come panacea per l’approvvigionamento di gas da parte del nostro Paese povero di risorse, e nel frattempo sulla costa adriatica sta arrivando il TAP che viene dichiarato indispensabile e inevitabile per gli stessi motivi.
Un continuo rilancio degno di un allibratore, più che di una politica energetica con una visione chiara della necessità di tagliare le emissioni di gas serra in modo drastico e immediato.

A margine delle battute su penali e promesse rimangiate, sul tema c’è una totale desolazione nel panorama politico italiano, e purtroppo in gran parte di quello mondiale.
Si continua a progettare e sperperare per una presunta crescita indefinita e impossibile, invadendo aree naturali in fragile equilibrio; si tagliano spese sociali e investimenti ambientali in nome di un debito economico, dimenticando completamente il debito ecologico migliaia di volte più pesante.
Un debito che pagheremo tutti, anche i primi della classe del pareggio di bilancio.