Cosa ne sarà del Porto?


Dopo gli avvisi di garanzia per le due massime cariche dell’Autorità di Sistema Portale arrivati a dicembre 2018, è di due giorni fa la notizia dell’interdizione per dodici mesi dall’esercizio del pubblico ufficio e/o servizio attualmente esercitato, che lascia l’ente di governo dell’ambito portuale completamente privo di alcuna guida.

Cosa sia successo è ormai noto a tutti, l’ipotesi è abuso d’ufficio e falso ideologico legati al rilascio di titoli di concessione temporanei, dal 2012 al 2018, per l’utilizzo degli accosti 14 E, F e G e dei relativi piazzali del Porto di Livorno. La reiterazione di autorizzazioni all’occupazione temporanea delle aree in questione configurerebbe per gli inquirenti un illecito, poiché si sarebbe dovuto provvedere al rilascio di una concessione propriamente detta secondo Codice della Navigazione e del decreto 169/2016 di riforma della legge 84/94.

Massimo Provinciali e Stefano Corsini hanno già dichiarato che ricorreranno contro questa interdizione e il riesame dovrebbe arrivare entro un mese, ma dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti sembra già pronto il decreto di nomina di un commissario, anche se ancora nulla è ufficialmente confermato.

Se l’AdSP sarà commissariata, che sia per un mese o per un anno, le normali attività dei porti di Livorno, Piombino, Capraia, Rio Marina, Portoferraio e Cavo subiranno grossi rallentamenti. Un’autorità di Sistema che ancora non aveva ben preso coscienza di sé (viste tutte le problematiche connesse alla fusione dei due enti precedenti) come tollererà un’ulteriore battuta di arresto così segnante?

Ovviamente se qualcuno ha commesso dei reati è giusto e doveroso che venga sottoposto a giudizio della magistratura.

Ma tutta questa faccenda ha radici lontane, si collega alla privatizzazione della società Porto di Livorno 2000, alla mancanza di applicazione delle norme del lavoro portuale ed alla leggerezza nella gestione della cosa pubblica in generale.

Il problema più grave a nostro parere è che esista una guerra intestina tra grossi portatori di interessi che si combattono sulle banchine del Porto lasciando macerie dell’ultima fonte di economia reale sul territorio livornese.

Qualunque sia la verità, che forse non scopriremo mai, il sistema portuale non può restare senza vertici a lungo. Si auspica quindi una risoluzione rapida anche da parte della magistratura, affinché l’eventuale commissariamento sia solo un breve periodo transizione. Chiediamo al futuro Commissario che, nell’auspicato breve periodo per il quale verrà nominato, faccia comunque tutto il possibile per diminuire gli effetti della passata gestione specialmente per quanto riguarda la riorganizzazione dell’AdSP.

Valentina Barale
Tavolo Economia e Lavoro Buongiorno Livorno