Abbiamo sempre sostenuto che l’ipotesi migliore per il presidio ospedaliero fosse quella di una riqualificazione dell’esistente e di costruire nuove strutture nell’attuale perimetro di viale Alfieri. L’accordo Regione-ASL-Comune e il via libera da parte dell’attuale Sindaco quindi ci soddisfa e non riteniamo di fare opposizione su questa scelta, che è frutto anche dell’ampia discussione del biennio 2009-2010, quando la contrarietà al progetto del nuovo ospedale a Montenero Basso fu diffusa e incise nel dibattito elettorale del 2014 e nel risultato.
Non convince tuttavia la scelta di non aprire alla città i contenuti dell’Accordo e il progetto del nuovo ospedale. Siamo ancora convinti che la città e i livornesi meriterebbero di essere partecipi e coinvolti nella discussione e di non accettare il solito pacchetto preconfezionato e calato dall’alto, specie su un tema così fondamentale che riguarda la salute.
“Non siamo nella fase in cui possiamo pensare alternative”, dice il Sindaco e in questa espressione c’è tutto il senso della partita e dei rischi connessi. È vero che le prossime elezioni regionali incombono e la volontà politica e i finanziamenti promessi dalla Regione potrebbero venire meno. Comprendiamo la responsabilità che accompagna la scelta del Sindaco e della sua maggioranza. Ma l’urgenza di affrontare la questione non deve far passare in secondo piano le valutazioni che la città ha il diritto di esprimere, senza la pressione del “treno da prendere” e con un minimo di discussione condivisa.
Il progetto ha contorni nebulosi e incerti, legati alle tempistiche (i lavori partiranno nel 2022 e da quel momento ci vorranno almeno 6 anni), ai finanziamenti stessi della Regione, ai posti letto, all’impatto ambientale e all’eventuale occupazione di una parte del Parco Pertini, alla destinazione delle strutture non utilizzabili dal nuovo progetto, alla convivenza fra i lavori per la costruzione del monoblocco e la quotidianità dei servivi che devono essere garantiti, e soprattutto al modello sanitario complessivo.
A causa delle ipocrisie, delle inadeguatezze e della contrapposizione ideologica degli attori protagonisti di questi anni, lo stallo riguardo all’ospedale di Livorno è ormai insostenibile, ma nonostante questo, resta fondamentale che il progetto venga presentato e discusso anche in città e non solo a Firenze. Non è corretto chiedere ai cittadini di avere fiducia o di comprendere che non esistono alternative.
Per Buongiorno Livorno è ancora possibile e auspicabile mettere in piedi un percorso partecipativo, veloce e ben mirato, una discussione aperta sul territorio livornese, che dia la possibilità di conoscere, approfondire, contribuire a qualcosa che è rilevante e determinante. Tre mesi, da settembre, per questo percorso, con consegna dei risultati a fine novembre (dando quindi la possibilità alla Regione di mettere i soldi nel prossimo bilancio). Questo darebbe maggior valore alla scelta e non lascerebbe soli coloro che si trovano a decidere. È davvero improponibile?
I Rossi e i sindaci se ne vanno, ma le scelte dalle quali dipendono le cure e la salute dei livornesi rimangono anche dopo.
Direttivo Buongiorno Livorno