Lo sport a Livorno ricopre da sempre un’importanza assoluta. I numeri, sia in termini di risultati che in ambito “demografico” ne sono la dimostrazione. Siamo una delle città del Paese con più medagliati e praticanti di discipline, iscritti in federazioni o enti di promozione, in rapporto agli abitanti. In una città dove occupazione, dispersione scolastica e cultura aggregativa rappresentano un problema, la gestione della pratica sportiva, sia per scopo ludico e sociale, che per agonismo, deve essere al centro dei pensieri di un’amministrazione.
Fortunatamente, dopo l’errore di aver compresso la delega allo Sport in un unico assessorato insieme a quelle del Turismo e del Folklore, schiacciandola soprattutto per la mancanza di competenze specifiche dell’Assessore preposto, adesso un Assessore dedicato c’è.
Resta da chiarire quale indirizzo ha nella gestione di quello che, ripetiamo, deve essere tema centrale della vita dei livornesi: questo non solo nel momento in cui festeggiamo istituzionalmente le medaglie olimpiche.
Nei restanti giorni dell’anno dobbiamo costruire percorsi virtuosi e coscienti, per far si che i concittadini che ci appassionano con le loro imprese sportive si moltiplichino, e siano motore di una rete sportiva sociale e partecipativa ampia.
La gestione degli impianti pubblici, di come sono assegnati, del loro stato e della progettualità futura è il perno sul quale questa visione deve dare un indirizzo politico concreto.
Se il dubbio è che le decennali gestioni precedenti abbiano delegato le scelte a rapporti poco condivisi, spesso ai confini del clientelismo, oggi ci aspettiamo un segnale chiaro, da una giunta che è andata a governare la città promettendo un cambiamento ed una rottura con la continuità delle vecchie gestioni.
Ci domandiamo ad esempio che fine abbia fatto e che lavoro ha prodotto la “Consulta dello sport” istituita il 5 luglio 2015 e di cui non troviamo traccia.
Sappiamo che molte concessioni sono scadute, e molti impianti cittadini, concessi senza alcune progettualità in termini di gestione e ritorno sociale per la cittadinanza, sono in stallo. Non dare risposta sarebbe cosa grave.
Chiediamo pertanto a questa amministrazione quali siano le idee del nuovo assessore Morini su come gestire il fenomeno dello sport, oppure se, visto che per il momento nessun segnale in merito è arrivato, la giunta pentastellata, arrivata alla fine del terzo dei cinque anni di governo, abbia intenzione di pensarci magari dalla prossima campagna elettorale. Diversamente auspichiamo che venga fatto un tavolo serio ed un percorso condiviso per regolare il futuro sportivo della città, che inizia a scuola e finisce nei luoghi di aggregazione e sport agonistico che, come detto, possono essere una risorsa fondamentale durante un periodo di crisi, culturale ed economica.
Fortunatamente, dopo l’errore di aver compresso la delega allo Sport in un unico assessorato insieme a quelle del Turismo e del Folklore, schiacciandola soprattutto per la mancanza di competenze specifiche dell’Assessore preposto, adesso un Assessore dedicato c’è.
Resta da chiarire quale indirizzo ha nella gestione di quello che, ripetiamo, deve essere tema centrale della vita dei livornesi: questo non solo nel momento in cui festeggiamo istituzionalmente le medaglie olimpiche.
Nei restanti giorni dell’anno dobbiamo costruire percorsi virtuosi e coscienti, per far si che i concittadini che ci appassionano con le loro imprese sportive si moltiplichino, e siano motore di una rete sportiva sociale e partecipativa ampia.
La gestione degli impianti pubblici, di come sono assegnati, del loro stato e della progettualità futura è il perno sul quale questa visione deve dare un indirizzo politico concreto.
Se il dubbio è che le decennali gestioni precedenti abbiano delegato le scelte a rapporti poco condivisi, spesso ai confini del clientelismo, oggi ci aspettiamo un segnale chiaro, da una giunta che è andata a governare la città promettendo un cambiamento ed una rottura con la continuità delle vecchie gestioni.
Ci domandiamo ad esempio che fine abbia fatto e che lavoro ha prodotto la “Consulta dello sport” istituita il 5 luglio 2015 e di cui non troviamo traccia.
Sappiamo che molte concessioni sono scadute, e molti impianti cittadini, concessi senza alcune progettualità in termini di gestione e ritorno sociale per la cittadinanza, sono in stallo. Non dare risposta sarebbe cosa grave.
Chiediamo pertanto a questa amministrazione quali siano le idee del nuovo assessore Morini su come gestire il fenomeno dello sport, oppure se, visto che per il momento nessun segnale in merito è arrivato, la giunta pentastellata, arrivata alla fine del terzo dei cinque anni di governo, abbia intenzione di pensarci magari dalla prossima campagna elettorale. Diversamente auspichiamo che venga fatto un tavolo serio ed un percorso condiviso per regolare il futuro sportivo della città, che inizia a scuola e finisce nei luoghi di aggregazione e sport agonistico che, come detto, possono essere una risorsa fondamentale durante un periodo di crisi, culturale ed economica.
Gruppo Sport Buongiorno Livorno