Lavoro


Descrizione del gruppo:

DI COSA SI OCCUPA
Il Gruppo Lavoro di Buongiorno Livorno ha prodotto una serie di approfondimenti su temi dell’economia della cittá tentando di dare delle letture utili a una diversa azione politica e amministrativa.
 
MODALITA’ DI LAVORO
Il Gruppo Lavoro si riunisce di solito il martedi alle ore 21.00 presso la sede Buongiorno Livorno ed è totalmente aperto alla partecipazione del cittadino e delle organizzazioni sociali. Iscrivendosi a #BL si puó partecipare attivamente alla discussione interna sui social a gruppo chiuso.

 

Referente del gruppo: Maurizio Coppola


Vorresti far parte del gruppo oppure proporre nuove idee o temi da affrontare? Contattaci! 


Documenti e approfondimenti:

 

Il Gruppo Lavoro di Buongiorno Livorno cerca di organizzare un’elaborazione politica di idee concrete positive per arrivare ad invertire il corso di una crisi che ha colpito al cuore la città. La caduta della domanda di beni e servizi in Italia si è riversata sui traffici portuali e sulle tante attività manifatturiere presenti nell’area industriale. Ma Livorno era già in crisi a tal punto che come altre zone costiere della Toscana era stata annoverata tra le province a minor reddito pro-capite dette ad “Obiettivo 2”.
Per questo il governo di Livorno non essendo riuscito a innovare la struttura dell’economia livornese a partire dagli anni ’80 è entrato inerme dentro la crisi del 2008 addirittura negandola.
Siamo oggi a contare le attività che chiudono di fronte ad una drammatica situazione abitativa e ad un’incertezza lavorativa estesa a tutta la popolazione, anche per coloro che hanno un lavoro ben avviato.
La soluzione che la storia adotta in casi del genere è lo spopolamento di un area urbana che non rende più. Buongiorno Livorno è nata per opporre resistenza a questo naturale deflusso demografico ritenendo che la città potrebbe avere un corso differente e positivo.
Si fa appello alla partecipazione rivolgendosi a coloro che hanno a cuore la città e che la vedono comunque una bella città in riva al Mediterraneo e con una storia molto vivace.

La caduta del valore reale dei redditi da lavoro dipendente e autonomo procede in modo differenziato a seconda dei settori ma il destino ultimo è che cadranno ancora e non sappiamo bene dove si fermeranno per almeno tre componenti incerte:

  1. le opportunità di reddito dentro scale produttive grandi e dentro ambiti magari più piccoli di tipo artigianale, calano in relazione a una fase di contrazione della domanda e quindi di tutte le fasi del lavoro che va a soddisfare le richieste aggregate;
  2. la gestione della domanda pubblica aggregata prima in mano alla miriade di enti locali oggi si trova regolata secondo precise misure decise dalla Commissione Europea che decreta i trasferimenti in base a progettualità e limita attraverso l’imposizione del Patto di Stabilità e Crescita;
  3. World Investment Report 2013 dell’Unctad ci dice che gli investimenti esteri (fdi – foreign direct investments) sono calati nel mondo del 18% tra il 2011 e il 2012 mentre in Italia del 70%.

Quindi in un contesto dove ci sono shock così imponenti sia per mano pubblica che privata è da capire come si fa a rimanere vivi. A questo punto si deve considerare come prioritaria la questione del credito a livello locale e capire come eventualmente si stanno scavando la fossa decine di famiglie e imprese.

La crisi che stiamo vivendo è anche una crisi ambientale e demografica, fattori di primaria importanza che spostano nel lungo periodo le soluzioni e rendono integrato tutto il mondo così come lo è in natura. Sentirsi parte di un tutto può aiutarci a trovare soluzioni aprendoci e non tendendo invece alla chiusura, pensando di poter creare barriere per un benessere interno.