24/11/2014 – ATTO DI INDIRIZZO: NO ALLA VENDITA ALL’ASTA DEL PATRIMONIO ERP


Pubblichiamo di seguito l’atto d’indirizzo presentato dal nostro gruppo consiliare alla seduta del Consiglio Comunale di lunedì 24 novembre e approvato col voto favorevole della maggioranza dei consiglieri.


Atto d’indirizzo gruppo consiliare BuongiornoLivorno
No alla vendita all’asta del patrimonio ERP

Premesso che:
•il governo Renzi ha emanato il decreto relativo alle procedure di alienazione degli immobili di edilizia residenziale pubblica ( Comuni, Ater, Aler, Iacp etc);

• il patrimonio ERP in Toscana è di proprietà dei comuni;
• il decreto in questione è in applicazione dell’articolo 3 comma 1 della legge 28 marzo 2014, n 80, (piano casa di Lupi) prevede:
1) La definizione di nuovi programmi di alienazione per i comuni e Iacp, Ater, Aler, etc.
2)Gli immobili interessati sono quelli i condomini misti, e per quelli dove la manutenzione o la ristrutturazione hanno costi insostenibili per l’ente gestore, in pratica almeno il 50% per il patrimonio pubblico;
3)Gli immobili con alloggi fatiscenti potranno essere venduti in blocco:
4) Gli alloggi saranno venduti attraverso asta pubblica;
5) Il prezzo di base d’asta sarà quello di mercato;
6)Gli assegnatari in possesso dei requisiti per la permanenza nelle case popolari avranno il diritto alla prelazione nell’acquisto, ma al prezzo di aggiudicazione a seguito dell’espletamento dell’asta;
7)Gli assegnatari dovranno esercitare il diritto di acquisto entro, soli, trenta giorni dalla data di aggiudicazione all’asta;

 

Considerato che in questo modo il Governo avvia lo smantellamento completo degli alloggi pubblici per lasciare libero spazio alla speculazione edilizia e al libero mercato, costringendo gli assegnatari o a indebitarsi per l’acquisto di alloggi oppure alla precarietà abitativa visto che il loro alloggio sarebbe comprato da un privato, che se lo è aggiudicato al prezzo di mercato.
Dal momento che tale decisione aumenterà l’emergenza abitativa perché non tiene conto degli effetti sul milione di famiglie che vivono in case popolari e tantomeno delle 650.000 famiglie italiane collocate nelle graduatorie comunali e alle 70.000 famiglie che ogni anno subiscono una sentenza di sfratto nel 90% dei casi per morosità.
Visto che:
• il programma della regione Toscana, in materia di alienazioni, a seguito dell’approvazione nel 2013 della LR, è subordinato al mantenimento quantomeno del patrimonio esistente, per cui per vendere bisogna che i comuni dimostrino,di aver acquisito nuovo patrimonio ERP, in numero uguale agli alloggi da cedere ai privati, in una sorta di compensazione per non ridurre più in alcun modo un patrimonio pubblico dimezzato in poco più di 30 anni, e dunque tale scelta regionale, contrasta con i contenuti della legge del governo e del decreto attuativo;
• il patrimonio artistico, costituisce un patrimonio indisponibile, in quanto rappresenta la storia culturale, l’espressione dell’ingegno umano, e insieme ai siti di valore paesaggistico che sono i segni distintivi delle bellezze naturali del territorio, rappresentano beni comuni di fondamentale importanza per la comunità , proprietà pubbliche inalienabili.

Il Consiglio Comunale di Livorno nell’ambito delle proprie prerogative impegna il Sindaco e Giunta a:
•avviare ogni procedimento istituzionale e legale per evitare che il patrimonio della Lode Livornese sia messo all’asta;
• ad attivarsi verso la Regione Toscana affinché impugni decreto in quanto anticostituzionale, ribadendo che la materia è di competenza delle Regioni;
• a promuovere all’interno dell’ANCI ogni iniziativa per far ritirare il decreto in applicazione dell’articolo 3 comma 1 della legge 28 marzo 2014, n 80.

 

[Immagine da LivornoIndipendente]