La legge di Enrico Rossi sul riordino sanitario, nata come logica conseguenza dei tagli imposti alla sanità (2,3 Mld) dal governo nazionale, è stata approvata a dicembre in fretta e furia, ed è operativa da luglio. Si tratta di una legge regionale che ha scatenato da subito forti reazioni di perplessità da parte di tutti gli addetti ai lavori. Oltre al metodo (il riordino è basato sull’idea di macroaziende e non ha coinvolto, nella sua stesura, né la cittadinanza né gli operatori) è soprattutto il contenuto che ha suscitato, a vari livelli, netta contrarietà. Le fusioni finanziarie e organizzative in campo sanitario raggiungono raramente gli obiettivi economici prefissi, aggravando però la qualità del servizio sanitario su due fronti fondamentali:
1- Indeboliscono la presenza territoriale e l’accessibilità del servizio. Ma è proprio su questi due punti cardine che si fondano la medicina d’iniziativa e la prevenzione, basate su uno stretto rapporto di vicinanza/fiducia del cittadino con i medici che si prendono cura di lui. Le aziende di area vasta hanno dimensioni enormi. La nostra va da Piombino fino ai confini settentrionali della Toscana, passando dalle isole.
2- Spingono intere fasce di utenti verso soluzioni alternative al SSN (leggi privato).
In tutta la Toscana la reazione è stata forte e immediata. I comitati di cittadini si sono rafforzati e altri ne sono nati, dove confluiscono sindacati, lavoratori, associazioni di professionisti e utenti. Per arginare lo smantellamento della sanità pubblica, è necessario che gli operatori e gli utenti uniscano gli sforzi e inseguano un unico obiettivo.
L’ex direttore dell’ASL di Arezzo, Giuseppe Ricci, con la sigla di Comitato Promotore Referendum LR 28/2015 ha raccolto le firme necessarie per la formulazione del quesito referendario volto a bocciare la riforma, che prevede accorpamenti, accentramenti di potere, riduzioni di posti letto e di personale all’interno del sistema sanitario e delle varie ASL regionali.
Il quesito è il seguente: “Volete che sia abrogata la legge regionale toscana n. 28 del 16 marzo 2015 (Disposizioni urgenti per il riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del servizio sanitario regionale)?”
BuongiornoLivorno intende sostenere la battaglia referendaria, intesa soprattutto come rivendicazione della centralità della sanità pubblica, della prevenzione, e della sanità primaria “diffusa”. Ribadiamo l’esigenza di realizzare ricerche epidemiologiche per definire le priorità sanitarie, di sviluppare la progettualità necessaria per assicurare un servizio pubblico dignitoso ai livornesi (vedi ristrutturazione dell’Ospedale di Viale Alfieri) e di rafforzare i servizi di base, attraverso processi partecipativi, in cui la gestione dei servizi sanitari sia discussa democraticamente da cittadini e lavoratori.
Rimandiamo ai prossimi aggiornamenti per l’organizzazione dei momenti per la raccolta delle firme. Per tutti gli interessati, ricordiamo che l’Intergruppo di scopo Sanità è aperto a chi vorrà contribuire al nostro lavoro, e disponibile a fornire chiarimenti e informazioni.
Il Presidente di #BuongiornoLivorno
Stefano Romboli