Un morto, dodici feriti. Il lavoro uccide ancora, anche nel gioiello tecnologico Azimuth-Benetti. L’incidente è avvenuto nel tardo pomeriggio di oggi. La nave Urania, oceanografica del CNR e in riparazione, si è inclinata a causa del cedimento dell’incastellatura di sostegno nel bacino del cantiere, schiacciando un operaio e coinvolgendo altri operai e marittimi. Al momento in cui scriviamo le notizie sono in evoluzione.
La Dott.ssa Tenerani ha avviato l’inchiesta contro ignoti volta ad accertare le cause della tragedia. Non vogliamo anticipare conclusioni, o ricercare facile consenso, ma la causa primaria la conosciamo bene tutti. Si tratta del sottile condizionamento del profitto che, a volte anche in buona fede, spinge a mettere in secondo piano il valore della sicurezza, a snellire le procedure di controllo che oggettivamente fanno perdere tempo, e quindi denaro. Quello stesso condizionamento che spinge alla parcellizzazione della commessa, agli affidamenti e ai subappalti, in cui si perde l’unicità di prospettiva del controllo.
Fintantoché l’organizzazione del lavoro seguirà questo principio, piangeremo ancora vittime. Non basta una bella presentazione a una fiera specializzata, un restyling dell’immagine. Deve ancora arrivare il momento in cui, davanti a una tragedia simile, saremo autorizzati a parlare con certezza di fatalità.
#BuongiornoLivorno si stringe attorno allo scomparso e ai suoi familiari, così come ai feriti ai quali augura una pronta guarigione, e chiede che si accertino al più presto le cause della tragedia e si individuino e si puniscano gli eventuali responsabili diretti e indiretti.
Ivano Pozzi – Direttivo #BuongiornoLivorno